La notizia che Genovese voti e faccia votare alle Europee il candidato leghista Angelo Attaguile (leggi qui), per quanto evidentemente nota ai vertici del partito in Sicilia, ha suscitato le prime reazioni.
“Cosa facciano per le europee certi grandi vecchi trasformisti della politica siciliana non lo sappiamo e non ci interessa. Di certo per loro le porte della Lega sono sbarrate” afferma Fabio Cantarella, responsabile enti locali della Lega in Sicilia e assessore alla Sicurezza del Comune di Catania in seguito alle indiscrezioni che guardano anche ad un futuro gruppo all’Ars che faccia da ponte con il governo Musumeci. Ma lo stop all’ex parlamentare messinese è chiaro, senza mezzi termini, almeno per quanto riguarda la possibilità di un ingresso ufficiale. Quanto alle urne del 26 maggio è evidente che ognuno può fare votare chi vuole.
“In questi giorni – continua Fabio Cantarella – ho letto di presunte manovre di avvicinamento alla Lega di vecchie e inquietanti conoscenze della politica siciliana o di irredimibili trasformisti. Non c’è nulla di vero, si tratta semplicemente di ricostruzioni fantasiose o di qualche aspirazione che non verrà di certo esaudita. Senza girarci attorno da giorni leggiamo di presunti avvicinamenti alla Lega dell’ex deputato nazionale Francantonio Genovese, decaduto da parlamentare in seguito alla condanna a 11 anni in primo grado, ex Pd di Renzi e oggi nella Forza Italia di Gianfranco Miccichè, ma mai, lo sottolineo, nella Lega di Matteo Salvini. Glielo assicuriamo io e tutta la classe dirigente del partito nell’Isola: dal sindaco di Furci Siculo e commissario della Lega in provincia di Messina Matteo Francilia al rieletto sindaco di Motta e responsabile enti locali in provincia di Catania Anastasio Carrà, e così tutti i responsabili del partito negli altri territori siciliani. Se per assurdo Genovese avesse escogitato, come sostengono alcuni media, di appoggiare un candidato della Lega magari con la speranza di aprirsi un varco nel partito, non perda tempo perché per personaggi come lui le porte del nostro partito sono e rimarranno più che blindate, a Messina come a Catania o a Lipari”.
Cantarella ricorda di avere detto tanti no in questi mesi con il Commissario regionale Stefano Candiani a quanti volevano provare a riciclarsi sotto le bandiere della Lega. No dettati dalla volontà di ricostruire una classe dirigente nuova e credibile in Sicilia.
Sulla questione è intervenuto anche il commissario della Lega in Sicilia Stefano Candiani: “Se qualcuno dovesse pensare alla Lega come a un autobus si sbaglia di grosso. Prendo le distanze da qualsiasi ingresso o coinvolgimento di persone poco trasparenti nel partito, ribadendo che in Sicilia per entrare nella Lega, occorre sottoscrivere un codice etico che ha tra i requisiti principali lontananza e avversione alla mafia. Siamo un movimento in costante crescita: ammiccamenti, grandi sorrisi o finti occhiolini non ci interessano e non fanno parte del nostro modus operandi”.