Gli alunni della quarta A della scuola primaria Canonico Annibale Maria di Francia, dell’istituto Figlie del Divino Zelo di Messina annessa alla chiesa dello Spirito Santo e le quarte, sezioni A e G della scuola elementare Tommaso Cannizzaro, hanno ideato d’accordo con tutte le mamme e le maestre, di scrivere un pensiero e donare dei disegni ai piccoli pazienti dell’ospedale Bambin Gesù di Roma.
L’iniziativa promossa da Lucia Irrera che ogni anno organizza la manifestazione “Onoriamo i bambini” nella chiesa di San Giuseppe al Palazzo, anche per questo Natale, ha dato vita, invece, insieme agli scolari, ai genitori e alle maestre delle classi ad una iniziativa subito accolta, rivolta a chi in questo momento si trova ricoverato in uno dei centri in Italia dove meglio curano i bambini che come una sorta di piccolo miracolo quotidiano proprio nell’ospedale diretto dal professore Locatelli (che tutti abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare in questo difficile momento ed al quale è indirizzata la lettera), riescono a guarire, dando speranza e donando gioia e amore.
Hanno partecipato per lo Spirito Santo le maestre Natalia Loiacono,
Alessandro e Miriana Tricarico e gli alunni Gaia e giada Cacia,Tancredi e Ginevra Cami, Gioele Franconeri, Matteo Cacciola, Giovanni Stagno d’Alcontres, Guglielmo Cambria, Mariarita Sorrenti, Mariachiara Duca, Emma Trovato,Giulia Esposito, Carlo Triolo, Davide Sciuto,Elisa De Luca, Rosastella Siracusano. I disegni realizzati da Mariarita Sorrenti, Alessandro Tricarico ed Elisa De Luca.
Per la Tommaso Cannizzaro la maestra Vera Cuni e gli alunni Leon Joshua Warnakulasooriya Kurera, Alessandra Orlando, Martina Centorrino, Sofia Centorrino, Alessio De Leo, Alessandro David, Francesco De Luca, Antonina Galletta, Sirya Genitori, Mariana Inferrera, Ludovica Landro, Marco Lo Presti, Emma Maimone, Giorgia Mazzeo, Umberto Giuseppe Melita, Tommaso Minutoli, Giulio Muscolino, Gabriele Russo, Giorgia Scarfì, Giovanni Domenico Sorrenti, Lorenzo Scudo.
I disegni sono stati realizzati da Bianca D’Urso e Giuseppe Vadalà