Don Cesare carissimo,
anch’io mi unisco al saluto cristiano che la comunità ti rivolgerà nella fraterna celebrazione di questo pomeriggio nella chiesa di Giampilieri Marina. Prendo in prestito le parole di S. Paolo a Timoteo che la liturgia odierna propone: “Dio non ha immesso in noi uno spirito di timidezza e paura, ma di coraggio, amore e saggezza” (2 Tm 1,7). Detto in altro modo, sei stato sempre lontano dalla pusillanimità, dalla vigliaccheria, dal cedimento dello spirito, caratteristiche che albergano in coloro (clero e laici) che vivono sotto la pressione della paura.
Sei stato un testimone (“martire”) dall’intensa attività ministeriale, aperto a tutti i rischi ma ricordando e ravvivando sempre il carisma di Dio che era in te. E tutti lo percepivano. Le tre virtù che Paolo ricorda all’amico Timoteo, in te hanno assunto la forma di un uomo equilibrato (senza mai essere equilibrista) in uno stile di vita che ha saputo dialogare con tutti gli ambienti (così diversi!) ove hai svolto il tuo ministero. E forse, tuo malgrado, ti sei ritrovato più di una volta sul banco di prova.
Sei stato il gigante buono che, nel continuo confronto con la Parola, scruta la “mente di Dio” percependone sempre la sua vicinanza amorevole e trasformante. Lasci a tutti un esempio di faticosa ed esaltante ricerca di Dio e del suo progetto, un’intensa collaborazione con Lui. Impavido nell’annuncio del Vangelo.
Riposati in pace. (Lettera firmata)