La morte di Salvatore Fabio, esposto animalista: "Stop alla caccia"

La morte di Salvatore Fabio, esposto animalista: “Stop alla caccia”

Redazione

La morte di Salvatore Fabio, esposto animalista: “Stop alla caccia”

domenica 29 Settembre 2024 - 17:19

L'Aidaa chiede "verifiche approfondite" alla Procura e lancia un nuovo appello ai governanti dopo la tragedia a San Pier Niceto

“Cari governanti, fermate la caccia. Subito e per sempre”. Dopo la tragica morte del 27enne Salvatore Fabio, Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente, presenterà lunedì 30 settembre un esposto alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto: “Chiediamo verifiche approfondite”. E si legge in una nota dell’associazione: “Nemmeno di fronte a fatti come quello accaduto ieri a San Pier Niceto, dove un giovane è stato ucciso da una fucilata sparata dal padre, durante una battuta di caccia al cinghiale, fucilata che lo ha colpito in testa e lo ha ucciso, ci si ferma per un attimo a pensare di sospendere questa orribile pratica di morte che ha prodotto 6 morti e 7 feriti. L’ultimo quest’oggi nel Casertano. Un bilancio allarmante in meno di un mese”.

L’associazione “ha deciso di presentare l’esposto per individuare le eventuali responsabilità in questa assurda morte del 27enne di Pace del Mela. Ogni anno – scrivono gli animalisti di Aidaa – i cacciatori fanno piu morti e feriti del terrorismo rosso e nero degli anni di piombo, con percentuali sempre in aumento rispetto al fatto che diminuiscono i praticanti della caccia. Cari governanti a ogni livello – concludono gli animalisti – fermate la caccia. E fermatela subito e per sempre”.

La foto è di repertorio.

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2 commenti

  1. Esposto al governo, troppi morti sul lavoro, petizione per abolirlo, ha lo stesso senso dell’abolizione della caccia. Questi sono fuori dal mondo.

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  2. Non perdono occasione per buttarsi sulla preda. Lo fanno a caldo, ignorando lo strazio di una famiglia dilaniata dall’orribile disgrazia.
    L’obiettivo parossistico agira ogni considerazione umana ancorché straziante.
    Sono un padre che s’immedesima in chi si trascinerà nel dolore per il resto della vita.
    Non è certo questo il momento di fare leva per rappresentare aspetti, seppur condivisili, che meritano nella circostanza stare in seconda fila.
    Mario da Spadafora

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