LETOJANNI – Stupore, rabbia, indignazione ma anche ironia. A poco più di un mese dalla cerimonia di inaugurazione, la galleria di Letojanni sulla A18 torna prepotentemente argomento di dibattito sui social. Al primo temporale, infatti, il tratto in questione si è presentato completamente allagato. Colpa di lavori mal eseguiti, come sostengono in molti, o circostanza attribuibile solo all’imprevedibilità degli eventi meteo, secondo la difesa del Cas? I fatti ci dicono che dopo le forti piogge di lunedì pomeriggio la carreggiata all’uscita della galleria (in direzione Catania) si presentava completamente allagata, con gravi rischi per gli utenti. A causare il pericolosissimo ristagno d’acqua sarebbe stata la presenza di detriti trasportati dalla pioggia caduta al suolo, che avrebbero dunque ostruito gli scoli impedendo il deflusso. Rimossi gli ostacoli da parte degli operai del Cas la situazione sarebbe rientrata alla normalità.
“L’intasamento delle grate di scolo – ha spiegato il direttore generale del Cas, Franco Fazio – si è verificato a causa dei detriti portati dalla pioggia. Il sistema di drenaggio è andato in tilt ma siamo intervenuti tempestivamente. Nessun problema con i recenti lavori, che sono stati eseguiti a regola d’arte”.
Non resta dunque che attendere la cosiddetta “prova del nove”, in sostanza la prossima “bomba d’acqua”, per capire se è realmente così oppure se qualcosa nei lavori di regimentazione delle acque piovane, in quel tratto di autostrada, non funziona come dovrebbe.
Intanto, come detto, sui social tra un post “arrabbiato” e l’altro, non sono mancati i commenti ironici sulla situazione: “Nove anni per fare questo lavoro – ha sottolineato Salvo – quando nel resto del mondo avrebbero impiegato almeno il doppio se non il triplo. Quando si lavora con la fretta spasmodica ci può anche stare che una leggera pendenza venga sbagliata. E che sarà mai 20 cm d’acqua all’uscita di una galleria…”.