Cultura

La poesia reinventa il mondo all’Horcynus Festival

Continua l’Horcynus Festival con un programma sempre ricco, diverso e innovativo, sua cifra distintiva, ed un unico filo conduttore che lo unisce alle precedenti edizioni (questa è la 18esima) in “una metamorfosi del pensiero e delle teorie e pratiche socio-economiche”.

Ghadaan

Il tema del festival che si svolge nei suggestivi spazi del Parco Horcynus Orca di Capo Peloro è ghadaan (in arabo “domani). La rassegna vuole delineare degli itinerari del futuro, per evidenziare l’urgenza di intraprendere nuove strade e nuovi percorsi che garantiscano il nostro domani, opponendosi alle disuguaglianze e ai problemi dell’oggi.

Un viaggio tra le arti

Il programma di mercoledì si articola in un viaggio tra suoni, immagini e parole con una grande protagonista: la poesia. All’interno del percorso MigrAzioni tra terra e mare, un’omaggio a Georges Bataille, grande poeta, narratore, filosofo, con Storia dell’Occhio di Fabio Tolledi e Mauro Tre, progetto di Astragali Teatro.

Bataille definisce la poesia come “il mare che si unisce al cielo”, e in questo intreccio tra terra, mare e cielo si avanza in un cammino nella poesia europea del ‘900, “tra montaggi e tradimenti” come dichiarano i suoi interpreti, non soltanto tra le parole di Bataille, ma tra quelle di Edmond Jabès, Paul Celan, Rainer Maria Rilke, Vittorio Bodini e tra molte altre voci, accompagnatrici di questo viaggio tra le arti.

Ancora una volta il Festival conferma la sinergia tra tutte le forme di arte, che sia poesia, cinema, musica e teatro, e sempre con lo sguardo rivolto al domani.

“Il programma di questa edizione è costruito sul valore della ripartenza, grazie al potere della poesia in dialogo con le altre arti, strumento fondamentale e primo mattone per ripartire dopo un periodo così difficile come quello che abbiamo vissuto, per ripensarci e ripensare il mondo diversamente” afferma, infatti, Massimo Barilla, presentando la serata.

Astragali Teatro

Queste parole introducono il progetto di Astragali Teatro, storica compagnia del Salento, che svolge da 20 anni un lavoro straordinario a livello internazionale, utilizzando il teatro come mezzo centrale nell’interpretare i conflitti e superarli. Obiettivo così vicino agli ideali del Festival.

Storia dell’occhio

Con Fabio Tolledi alla voce e Mauro Tre al piano ha inizio lo spettacolo. Storia dell’Occhio, titolo omonimo al testo di Bataille, vede solo loro due su un palco spoglio, ma riempito dalle voci e dai suoni, accompagnati da alcune immagini che scorrono sullo sfondo, tratte da Le Lacrime di Eros, sempre di Bataille, e la cornice magica delle luci del nostro Stretto. In Storia dell’occhio, suoni, immagini, parole e versi tessono trame tra il corpo e la voce, investendo lo spettatore di poetiche suggestioni.

Per scoprire, seguendo le tracce indicate da Bataille, “come il suono della poesia – si legge nelle note di regia – possa reinventare il mondo, abitare poeticamente il mondo nella voce che vibra, che trasforma i luoghi”, come scriverebbe il poeta Honderlin.

La parola si fa sostanza, si fa creatrice di un mondo finalmente nostro. Una storia d’amore, di erotismo, passione, desiderio, ma anche turbamento, disperazione, descritta da quella coinvolgente magia che solo i versi poetici sanno originare. La voce suadente e profonda di Tolledi trascina in un sentiero di emozioni completamente travolgente, suggellato dai suoni attentamente studiati e calibrati, dolcemente eseguiti da Tre, trasportando chi assiste in un luogo sospeso dal tempo, parallelo e separato dal resto, a tu per tu con se stessi e le proprie sensazioni.

Il Conformista

A terminare la serata e investire di nuovi stati d’animo gli spettatori ancora catapultati in quel mondo poetico è, poi, la proiezione de “Il conformista” di Bernardo Bertolucci, per il percorso “Arcipelaghi della visione – Cinema e poesia”. La pellicola ha vinto un David di Donatello e ottenuto diverse candidature agli Oscar e ai Golden Globe, è ispirata all’omonimo romanzo di Alberto Moravia ed è interpretata da Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin.

Si conclude, così, con un grande genio del cinema, unico italiano ad aver vinto il premio Oscar per la regia, e si continua l’indomani con il grande Festival del Cinema Spagnolo, una selezione di qualità con titoli inediti ed anteprime assolute, sottotitolata in italiano.