Ancora una volta la Chiesa di Messina ha ricoperto il suo ruolo di protettrice e propagatrice di cultura. L’ha fatto nelle vesti del Seminario Arcivescovile San Pio X – che già custodisce le ricche collezioni d’animali impagliati e libri antichi ereditate dall’arcivescovo Paino- inaugurando il Salone delle Due Sicilie nei locali della Biblioteca Painiana sita all’interno dell’edificio stesso.
In mezzo ai molti antichi volumi è stata allestita una mostra dedicata alla cultura e alla società del Regno delle Due Sicilie con molti documenti e stampe d’epoca, curata con maestria e buongusto dal professor Franz Riccobono, Presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina. C’è stata, inoltre, un’ospite molto speciale, meglio della quale nessuno avrebbe potuto inaugurare il Salone.
Il Seminario Arcivescovile ha avuto il privilegio e l’onore d’ospitare sua altezza reale la principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie. La Principessa, sorella del principe Carlo di Borbone – capo d’uno dei due rami della Casa di Borbone delle Due Sicilie –, ricopre nel Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il grado di Gran Prefetto dell’Ordine.
I Borbone delle Due Sicilie discendono direttamente da Ferdinando II delle Due Sicilie e quindi dai celebri sovrani francesi Luigi XIV ed Enrico IV. Non più regnanti da quando a re Francesco II fu sottratto lo stato, i capi della Casata si tramandano il titolo di Grandi Maestri dell’Ordine Costantiniano; questo è un antichissimo e prestigiosissimo ordine religioso cavalleresco che la tradizione vuole fondato dall’imperatore Costantino I nel 313 d.C., prestigioso nell’Impero Bizantino ove la prerogativa di Gran Maestro spettava all’Imperatore (sotto gli Angeli-Comneni), poi passata nel 1698 ai duchi Farnese di Parma e nel 1727 ai Borbone.
La Principessa è stata accolta dal Rettore del Pio X, monsignor Alessandro Lo Nardo, e dal Vescovo ausiliare di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, sua eccellenza monsignor Cesare Di Pietro, precedentemente anch’egli Rettore del seminario, insieme ai seminaristi tutti e a Franz Riccobono. Nell’auditorium si è dunque tenuta una cerimonia di saluto apertasi con l’Inno al Re di Giovanni Paisiello, dedicato a suo tempo a re Ferdinando I (III di Sicilia e IV di Napoli).
Il saluto ha avuto il clima d’un’accoglienza a una Casata che a Messina, ancora dopo quasi duecentosessant’anni, è di casa; non potrebbe essere altrimenti, poiché la città è legata ai Borbone già dal 1674 ed essi sono stati l’ultima dinastia a regnare in Sicilia e il cui caro ricordo è riuscito a preservarsi anche sotto la Casa di Savoia nel Regno d’Italia. Questo perché, nonostante la critica annata rivoluzionaria 1848-49, i Borbone sono sempre stati fautori d’innovazioni e cambiamenti sapientemente bilanciati dalla sicurezza e l’importanza delle tradizioni; il vescovo Di Pietro e il professor Riccobono hanno voluto dunque ricordare i molti meriti della Casata, l’uno per quanto riguarda tutto il Regno delle Due Sicilie – e prima, nel Regno di Sicilia e nel Regno di Napoli – e l’altro per quanto riguarda Messina, che già prima e persino dopo la rivoluzione del ’48 ricevette attenzione e importanti benefìci dai Re.
Parole di stima sono state espresse dalla principessa Beatrice nei confronti della struttura diligentemente munita e dei seminaristi che ospita, per la scelta importante e coraggiosa da essi presa. Ma soprattutto, a nome del fratello – sua altezza reale Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano – ha con orgoglio conferito a monsignor Cesare Di Pietro il grado di Commendatore di Grazia ecclesiastico dell’Ordine.
A seguire, la cerimonia dell’inaugurazione: la Principessa ha tagliato il nastro all’ingresso del salone, aprendolo ufficialmente alla fruizione. Sua altezza reale si è detta veramente compiaciuta della mostra realizzata infine e ha espresso il suo apprezzamento nel libro delle firme nella Sala delle Cinquecentine della Biblioteca Painiana, apponendo la preziosissima sua.
Si ringrazia per le splendide fotografie Nino Dini.
Daniele Ferrara