Torneranno, dopo circa 20 anni, le bande musicali al seguito delle Barette, insieme alle Maddalene, i Babbaluci, le Biancuzze e i Tamburini, elementi caratteristici della secolare processione del Venerdì santo
MESSINA – Presentato a Palazzo Zanca il calendario degli appuntamenti per la Settimana Santa 2023. Le iniziative, promosse e patrocinate dal Comune di Messina, saranno realizzate in collaborazione con le storiche Confraternite del Santissimo Crocifisso e Chiesa della Madonna della Mercede in San Valentino, l’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e l’Anbima (Associazione nazionale delle bande italiane musicali autonome). Alla conferenza stampa sono intervenuti il sindaco, Federico Basile, l’assessore alle Politiche culturali Enzo Caruso e alla Protezione civile Massimiliano Minutoli.
Il grazie del sindaco agli organizzatori
“Per me quest’anno è la prima volta – ha dichiarato il sindaco Basile – ma, oltre a garantire la nostra partecipazione, esprimo a nome dell’Amministrazione comunale un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte all’organizzazione del programma degli appuntamenti per la Settimana Santa. Il momento principale è rappresentato dalla processione cittadina delle Barette, che per storia e numeri è seconda soltanto a quella della Vara. Le Barette fanno parte del patrimonio artistico, storico e culturale della nostra città e sono testimonianza di unione per la nostra comunità nel segno della fede e della devozione, dopo anni difficili dovuti alla Pandemia. Insieme alla Vara, le Barette sono un’occasione di interesse turistico e attrattivo anche per i visitatori presenti in città e per quelli provenienti dai Comuni limitrofi”.
Caruso: “La processione torna agli antichi fasti”
“Abbiamo lavorato – fa eco l’assessore Caruso – per restituire le storiche processioni della Settimana Santa agli antichi fasti. In particolare torneranno, dopo circa 20 anni, le bande musicali al seguito delle Barette, insieme alle Maddalene, i Babbaluci, le Biancuzze e i Tamburini, elementi caratteristici della secolare processione del Venerdì santo. Messina gode di una secolarità che si tramanda nel tempo”. L’Assessore Minutoli ha raccomandato “alla cittadinanza di prestare sempre la massima attenzione in occasione degli eventi, rispettando le disposizioni vigenti per un’efficiente organizzazione delle manifestazioni previste dal programma. Ringrazio il Corpo di Polizia municipale, le nostre Aziende partecipate Amam e Atm per i servizi e i mezzi che forniranno, i volontari di Protezione Civile e tutti coloro che a vario titolo collaboreranno con noi”.
LA STORIA
Le origini della processione si fanno risalire al XV secolo, periodo della presenza spagnola a Messina, e sin dalla sua prima apparizione fu considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale a Messina. Il termine Barette trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative la Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le 21 attuali, e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani.
Tra terremoti e rinascite
Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette, come la Caduta e l’Ultima Cena. Nuovamente un terremoto (nel 1908) interruppe la Processione per quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi statuari. Ripresa nel 1923, venne nuovamente interrotta nel 1940, a causa della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore, vennero restaurati e la Pasqua del ’45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio. Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le Barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l’odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione. Frattanto con gli anni la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S. Basilio degli Azzurri, non poté più far fronte all’organizzazione della Processione. A tale evenienza risposero prontamente i Battitori. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione; fu costituito un Comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall’incuria e anno dopo anno cercò di riportare la Processione agli antichi canoni. Dal 1994 al Comitato Battitori subentrò nell’organizzazione della Processione la Confraternita SS. Crocifisso.