REGGIO CALABRIA – La Reggina, dopo 90′ in cui il predominio dei padroni di casa s’è nettamente fatto sentire, piega il Cosenza di misura e si riprende la vetta della classifica di serie cadetta, al termine di un derby certamente molto sentito, specie dalle due tifoserie (basti pensare che era obbligatoria la “tessera del tifoso”, frangente che ha fatto crollare a 458 le presenze ospiti allo Stadio comunale “Oreste Granillo”, in una giornata che ha invece fatto battere il record stagionale di pubblico casalingo con oltre 15.417 presenze complessive).
Neanche il tempo del fischio d’inizio da parte del signor Paolo Valeri di Roma – quotato arbitro internazionale -, che gli amaranto sono già in salita: al momento (ore 16,15) del fischio d’inizio infatti dalla vetta della classifica coi loro 15 punti prima della gara casalinga sono addirittura scesi al terzo posto, per via dei risultati di Bari (temporaneamente primo ‘in solitaria’ a quota-18) e Ternana (seconda a 16, ex-aequo col Brescia).
Guardando alle formazioni, le novità più significative nelle fila della Reggina – sempre indisponibili Obi e Galabinov – sono la “prima volta” con una maglia da titolare per il brasiliano Hernani Azevedo Júnior, meglio noto come Hernani, Majer a centrocampo dal primo minuto e il ritorno di Rigoberto Rivas nel tridente offensivo che, soprattutto, vede il sorprendente inserimento di Ricci. Per il Cosenza, indisponibili Vaisanen, Florenzi e Nasti, confermato Venturi nel quartetto difensivo e buttato nella mischia dal fischio d’inizio Larrivey.
Dopo i primi 5 minuti il Cosenza scalpita seriamente, costringendo la retroguardia amaranto a qualcosa come quattro calci d’angolo di seguito. Da lì, insperatamente, nasce la “riscossa” della Reggina, che al 9′ vede Ricci sfoggiare un lancio riuscitissimo e intelligente, pescando Rivas che, appena tornato da titolare, non sbaglia: è 1-0 per gli amaranto. La strada, almeno apparentemente, è in discesa.
La prima frazione di gioco, in effetti, è tutta per i padroni di casa, che macinano gioco e “fanno la gara”: Menez impressiona per numero di palloni giocati sempre con notevole qualità (magari, anche con qualche errore), in un paio d’occasioni Hernani prova a camuffarsi da assist-man. Al 34′, poi, è Di Chiara a ritrovarsi un’ottima occasione: tira benissimo, Matosevic risponde da campione.
Negli ultimi 5′ del primo tempo non mancano altri tentativi di firmare il raddoppio, da Ricci a Majer, che però non impensieriscono più di tanto la difesa cosentina.
Si va alla ripresa con gli uomini di Pippo Inzaghi davvero carichi e pronti a mettere in ghiaccio il risultato.
Già dopo tre minuti di gioco, Jeremy Menez ha una nuova grande occasione: Matosevic, nuovamente, si supera. Non ce la fa però, il portiere del Cosenza, al 52′ quando il francese su assist del “solito” Federico Ricci trova l’angolo basso con un tiro molto teso dalla distanza. Il 2-0 coincide con la caduta di ogni velleità degli ospiti – guidati peraltro da un ex calciatore ed ex tecnico amaranto “di lusso”, Davide Dionigi – di strappare anche magari solo un punto al “Granillo”.
L’ingresso di Gozzi e Martino non sembra creare una riviviscenza per gli ospiti. Ma poco dopo l’uscita di Ricci per infortunio, la terza rete della Reggina fa capire il livello di qualità disponibile nelle fila amaranto: Pierozzi stoppa di petto da attaccante puro il passaggio di Di Chiara e insacca senza un attimo d’esitazione. Sul 3-0 per gli amaranto, il resto della gara è ormai questione d’accademia.
Mancano 20 minuti alla fine di questo derby nettamente di marca amaranto, quando dopo la punizione di Calò il croato Karlo Butic si ritrova sulla testa un ottimo pallone da sfruttare: è palo pieno.
Si tratta praticamente dell’unica emozione creata dai rossoblù nell’intero arco del match: quattro minuti e potrebbero diventare quattro, invece, le marcature per la Reggina, grazie a un lancio perfetto per Canotto – entrato per Ricci una decina di minuti prima – che però sciupa in modo incredibile.
Il finale è contraddistinto dagli “ultimi fuochi” del Cosenza, ma ancor di più dalle incredibili performances difensive di Pierozzi, in particolare su un mega-lancio che, senza il suo intervento, avrebbe senz’altro permesso a Larrivey di segnare il “gol della bandiera” per i “lupi”.
L’ultima emozione “targata” Cosenza ai tifosi silani non fa tanto piacere: all’87’ “rosso diretto” per Martino – “giallo” trasformato dal signor Valeri dopo l’intervento del Var – per una bruttissima manata sul subentrato Cicerelli, una sorta di “fallo di frustrazione” davvero evitabile.