cronaca

La Residenza, anno 0 al complesso di torrente Trapani ma c’è chi tira un sospiro di sollievo

MESSINA – Ancora tutto fermo al complesso La Residenza di Torrente Trapani, dove più di cento famiglie da anni si trovano in balìa delle traversie giudiziarie tra case non completate, mutui stra pagati senza poter “usare” gli appartamenti, impossibilità di acquistarli a titolo pieno.

Ma c’è chi tira un sospiro di sollievo. E’ il caso di una delle famiglie che ha acquistato un appartamento in costruzione, sequestrato e mai completato, caricandosi di un mutuo oneroso per un casa mai abitata. Patrocinati dallo studio legale Leone-Fell&C e dall’avvocata Giulia Giuffrida, la famiglia ha ottenuto una riduzione del mutuo, da oltre 130 mila euro a 30 mila euro, già saldati.

La trafila giudiziaria

La coppia aveva acquistato il lotto nel 2009 dall’impresa. Il sequestro ha fermato tutto e quell’appartamento dove avrebbero voluto crescere i loro figli non è mai diventato realtà. Le rate del mutuo, però, erano più che concrete. E trattandosi di un mutuo a tasso variabile negli ultimi anni sono diventate anche parecchio onerose. Mentre la rata cresceva, loro pagavano affitti per un’altra casa e intanto la possibilità che quell’appartamento potesse essere completato o venduto diventava sempre più lontano.

La trattiva con la banca

“Siamo riusciti a ottenere dalla banca una revisione contrattuale e la proposta di un saldo e stralcio – spiega Francesco Leone, socio fondatore dello studio Leone – Fell & C.- che ha ridotto il debito originario da 165 mila euro a 30 mila euro. È un risultato straordinario che permetterà alla famiglia non solo un notevole risparmio di denaro e ma anche di poter ricominciare a guardare con fiducia al futuro. Il nostro lavoro è anche questo: tutelare i diritti, trovando soluzioni concrete ai problemi reali dei nostri assistiti”.

“Ci sono ancora tante famiglie vessate da rate di mutuo per le case mai consegnate – spiega Giulia Giuffrida – e per tutte loro è possibile ancora ottenere uno stralcio del debito”.