Da cittadino sono profondamente dispiaciuto. Consideravo importante
l’appuntamento fissato in consiglio comunale per discutere la relazione del sindaco Cateno De Luca sull’operato della sua giunta e delle partecipate. In quersto modo, infatti, il civico consesso, seppur con un certo ritardo, rimediava all’errore compiuto l’anno scorso quando la relazione non era stata neanche portata in aula. La mia speranza era che, finalmente, il confronto si sollevasse dalla miseria delle polemiche contrapposte e riuscisse a volare alto, affrontando tematiche decisive per la vita dei cittadini.
E invece no. La mia è stata solo un’illusione. La decisione di non discuterla assunta ieri sera, mercoledì 13 ottobre, ha trasformato il convocato dibattito sulla relazione annuale in uno strumento di ritorsione politica, una sorta di rivincita nei confronti di un sindaco che troppe volte ha offeso il consiglio comunale e il suo ruolo. Verissimo: De Luca ha ripetutamente usato le dirette Facebook come una clava contro i consiglieri, denigrandoli anche sul piano personale. Ha esagerato e molto. Ha creato una situazione che ha avvilito la democrazia, l’ha calpestata con comportamenti inaccettabili. Ho sempre criticato questo modo di fare, l’ho considerato pericoloso e l’ho anche ripetutamente evidenziato personalmente a De Luca, purtroppo senza successo. Il sindaco e i suoi collaboratori devono imparare a concepire il dissenso, non devono considerarlo un delitto di lesa maestà o l’espressione di convincimenti sempre sbagliati e privi di fondamento.
Non nutro stima per molti esponenti del consiglio comunale. Se penso a quali figure di rilievo in passato hanno frequentato l’aula di Palazzo Zanca mi viene lo sconforto. Ma un sindaco, quale supremo rappresentante della città, deve sapersi misurare con tutti in maniera istituzionalmente e umanamente ineccepibile. Allo stesso modo, però, i consiglieri comunali devono difendersi nelle sedi opportune dalle offese gratuite del primo cittadino ma non devono sottrarsi a importanti responsabilità che attengono al loro ruolo. Per questo il confronto sulla relazione del sindaco andava e va celebrato.
Ho letto gran parte del documento preparato dal primo cittadino e l’ho trovato ben articolato e approfondito. E’ uno strumento di lavoro molto utile per chi vuole capire dove sta andando la città. Il momento che stiamo attraversando è drammatico. La povertà, la disoccupazione, la disperazione di tante famiglie, il dolore di tanti genitori che vedono i loro figli partire meritano attenzione da parte di chi riveste un ruolo politico e amministrativo. Approfondire, in modo anche aspramente critico ma documentato, l’andamento dell’attività svolta dalla giunta è essenziale per capire quali possano essere i ritardi, le occasioni perdute ma anche gli obiettivi raggiunti e la strada intrapresa per uscire dalla crisi.
I consiglieri lamentano il fatto che la relazione è stata discussa in altre sedi prima del consiglio. E cosa ci sarebbe di male? Anche Tempostretto ha organizzato un incontro pubblico sull’argomento, con l’intera giunta e i presidenti delle partecipate in una piacevole serata d’estate alla Lega Navale di Messina. In quella sede abbiamo volutamente omesso di addentrarci in polemiche, ancorando il confronto all’oggettività delle questioni. E’ stata una bella serata. Al sindaco non abbiamo fatto sconti seppur nel rispetto della persona e del suo ruolo istituzionale e altrettanto ha fatto lui. Perchè una situazione del genere con una visione costruttiva e utile alla città non si è potuta ripetere anche in consiglio comunale? Perchè far prevalere ancora una volta le ragioni di una politica troppo spesso lontana dalla realtà concreta e dai veri bisogni dei cittadini?
La speranza, adesso, è che si possa rimediare e che consiglio e sindaco possano effettuare una disamina approfondita di ciò che ha prodotto di positivo e negativo l’amministrazione De Luca in un contradditorio magari aspro ma ispirato all’interese generale. Ma soprattutto speriamo che sulla base di questo consuntivo ci si possa confrontare sul futuro della città e di ciò che serve per tornare a crescere economicamente, culturalmente e civilmente.