La Sicilia in fiamme. Dalla provincia di Palermo a quella di Messina passando per Lampedusa. E mentre non cenna a placarsi la polemica sull’ordinanza di Musumeci, a Lampedusa ai nuovi sbarchi si sono aggiunti i roghi ed il sindaco dell’isoletta, Totò Martello, proclama lo sciopero generale. “Il silenzio di Conte fa paura, domani (ndr.lunedì 31 agosto) proclamiamo lo sciopero”. Questa mattina ci sarà la riunione urgente della giunta regionale convocata da Musumeci per far fronte alla doppia emergenza: le fiamme e gli sbarchi.
“Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile e del corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine. Quasi in contemporanea, l’ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla!- ha commentato il governatore Musumeci- Avevamo chiesto a Roma di recuperare i mesi persi, senza nessuna programmazione. Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Sicilia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati. Mi rivolgo direttamente al presidente Conte. Lampedusa non ce la fa più. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma”.
Per il presidente della Regione Siciliana c’è un’emergenza umanitaria e sanitaria e chiede al governo di convocare una seduta del Consiglio dei ministri sull’allarme alla presenza di Musumeci, così come prevede lo Statuto, quando si affrontano decisioni che riguardano l’ Isola. intanto il governo annuncia l’invio di altre 3 navi quarantena.
E da Lampedusa è il sindaco Pd, Totò Martello a dire basta: “Sto convocando i rappresentanti delle associazioni di categoria di Lampedusa dichiariamo lo sciopero generale: abbassiamo le saracinesche, il governo nazionale continua ad mantenere un silenzio che fa paura. Qualcuno può ricordare a Conte che Lampedusa è italiana?”. La notte tra sabato e domenica sono sbarcate altre 450 persone che vanno ad aggiungersi alle mille già presenti sull’isola”
“Posso capire che non si vedono arrivare i barchini – aggiunge Martello – ma se un peschereccio di queste dimensioni con centinaia di persone arriva fin qui e nessuno se ne accorge, vuol dire che non c’è alcun controllo nel Mediterraneo. Ma che fanno le navi militari? Perché non le impiegano per interventi di sicurezza in mare, e per trasferire i migranti? Il Centro di accoglienza è colmo oltre ogni limite di sopportazione umana, e l’Esercito che era stato inviato per evitare che qualcuno abbandonasse la struttura evidentemente non basta dal momento che c’è chi continua ad uscire dal Centro violando le disposizioni di sicurezza sanitaria. Dichiariamo lo sciopero sull’isola, questa situazione non ha precedenti. La gente in pericolo va aiutata, ma l’accoglienza umanitaria ha bisogno di regole perché qui adesso ad essere in pericolo siamo noi“.
Sull’emergenza interviene anche la deputata messinese Matilde Siracusano: “Altri 450 migranti arrivati nelle ultime ore a Lampedusa, nell’isola in questo momento ci sono più di 1.500 clandestini. Una situazione insostenibile e non più accettabile. I primi di agosto Conte dichiarava: ‘non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare, non ce lo possiamo permettere, dobbiamo essere duri e inflessibili’.Altro che duri e inflessibili, il governo ha nascosto per settimane il problema, ha fatto passerelle in Tunisia, ha sottovalutato l’emergenza ed ha fatto diventare le nostre coste un colabrodo. Zero controlli, zero regole, illegalità diffusa.