Presentato il volume La Sicilia in Noi. Conversazione con Antonio Fundarò di Alfio Di Costa (Governatore del Rotary per il distretto 2110 Sicilia e Malta), edito per i tipi de “La Zisa” di Palermo, nella cornice prestigiosa voluta dai Club Rotary dell’Area Peloritana.
Un appuntamento che ha visto in prima linea i presidenti dei club della provincia di Messina: Cosimo Muscianisi per il RC Messina Peloro, Mirella Deodato per il RC Messina, Maria Torre per il RC Milazzo, Nunzio Emmi per il RC Taormina, Massimo Ioppolo per il RC Sant’Agata di Militello, Alberto Biviano per il RC Lipari Arcip. Eoliano, Antonio Caccetta per il RC Patti terra del Tindari, Mary Genovese per il RC Stretto di Messina, Francesco Giunta per il RC Barcellona PG, Stefano Muscianisi per il RC San Filippo del Mela.
Come ha sottolineato Alfio Di Costa nel suo intervento iniziale “La Sicilia è una regione da amare, da vivere, da esplorare. Ricca di luce, sole, arte, paesaggi meravigliosi. Una regione da migliorare, da innovare, da far risvegliare. Ricca di ombre, retaggi del passato, problemi e imperfezioni”. E continuando “Attraverso il dialogo con Antonio Fundarò è venuto fuori un dibattito vivo e reale sulle capacità, sulle qualità, ma anche sulle problematicità di un’isola che ha svolto nei secoli un ruolo cruciale per il mondo. Culla del Mediterraneo, amata da tanti autori dell’antico e del recente passato, terra natìa di autori e artisti famosi in tutto il mondo”.
Agli interventi introduttivi di Gaetano de Bernardis (Governatore Eletto), Goffredo Vaccaro (Governatore Designato) e dei Presidenti dei Club Rotary dell’Area Peloritana è seguita una brillante introduzione di Pippo Rao (già dirigente del Ministero dell’Istruzione) delegato della Rotary Foundation che dopo aver presentato Antonio Fundarò, uno dei 20 docenti migliori d’Italia ed unico siciliano a ricevere, nel 2019, l’Italian Teacher Award, si è soffermato sulla pubblicazione La Sicilia in Noi di Alfio Di Costa, affermando che trattasi di una rivisitazione della Sicilia ,di un viaggio sul piano geografico e storico -culturale in cui l’autore cerca anche un approdo che la faccia uscire dalle sue contraddizioni.
“Alfio non è un narratore tradizionale” afferma Pippo Rao “è un osservatore innamorato della Sicilia che non evidenzia mai un momento di disamore, nemmeno quando ne evidenzia i vizi. È la riflessione d’un conoscitore dei luoghi e della storia che soffre, con amarezza, la situazione reale della nostra terra ma che alza il suo sguardo verso un luminoso orizzonte spinto da un inguaribile ottimismo che finisce per trasmettere a chi entra in contatto con lui, anche fuori dal libro”.
E continua il prof. Pippo Rao “Manuele Vilias, uno scrittore spagnolo ha dedicato, di recente, un volume in versi alla città di Roma in cui si specchia dicendo: “Mi ricordi la mia famiglia/ mio padre e mia madre”. Ecco, per quest’aspetto credo che ci sia un idem sentire tra Valias ed Alfio che vede nella Sicilia che è in Noi, la sua famiglia, suo padre e sua madre, i suoi fratelli, ma anche tutti noi suoi amici. Un sentimento d’amore che trasmette a tutti noi!”
“Questo amore, però, non gli impedisce, e, forse proprio per questo, di alzare il dito contro una classe politica e dirigente inadeguata che ha fatto della Sicilia una emergenza perenne auspicando, contemporaneamente, un cambiamento in meglio per un progetto di società che faccia uscire la Sicilia dalle secche storiche ed i siciliani dallo stato di bisogno in cui sono stati volutamente confinati! La ricchezza delle risorse naturali, se ben utilizzate, consentirebbe il cambiamento!”
“Sulla Sicilia ci sono migliaia di pubblicazioni ma Alfio che, secondo me, si inserisce nel filone di Bufalino, Collura, Brancati e Consolo, pur con le debite distanze, si differenzia per una visione fondata su una convinzione di progresso misurato ma certo e non da abbaglio. In fondo, il libro è un grido di speranza”.
Alfio Di Costa, governatore del Distretto 2110 del Rotary International, ha tenuto a sottolineare che la Sicilia è storia, da sempre crogiolo di culture diverse grazie alla sua posizione geografica tra Oriente ed Occidente. Dai Fenici, Greci, ai Bizantini, Arabi, Normanni, Aragonesi fino agli Spagnoli. Molti di loro portarono la loro cultura, l’arte ed il loro sapere in Sicilia che ispirò i popoli indigeni, dando vita a personalità molto interessanti. Uno degli scienziati più antichi ed allo stesso tempo famosi della Sicilia è lo scienziato e matematico Archimede di Siracusa (287 – 212 a.C.), che fece molte e grandiose scoperte importanti nell’ambito della matematica e della fisica”.
All’intervento del prof. Di Costa è seguito un partecipato dibattito cui hanno partecipato più di 150 interessati intervenuti. Infine, grande merito la scelta dei due autori di devolvere parte del ricavato della vendita del volume al progetto umanitario “Missione Ilula in Tanzania” cui Alfio Di Costa, e la moglie Ina, stanno dedicando tutte le loro energie in questo anno rotariano.