Redazionale – Tutti gli aspetti che caratterizzano il mondo del lavoro devono essere regolati in funzione della ricerca dei più elevati standard di sicurezza: è da ritenersi anticostituzionale, infatti, un contesto di lavoro che non riesca ad assicurare l’incolumità dei presenti, a prescindere dal fatto che si tratti di un’azienda privata o pubblica. L’articolo 32 della Costituzione garantisce il diritto all’integrità fisica, mettendo in evidenza che la Repubblica protegge la salute, non solo in quanto diritto fondamentale del singolo, ma anche per l’interesse di tutta la collettività. Inoltre, l’articolo 42 del testo costituzionale stabilisce che l’iniziativa economica privata deve essere coerente con l’utilità sociale e non può danneggiare la dignità umana, la libertà e la sicurezza.
Prima di prendere in esame l’importanza dei corsi sicurezza lavoratori, vale la pena di citare il Codice Civile, e in particolare l’articolo 2087, secondo il quale il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere in atto tutte le misure che, nello svolgimento dell’impresa, servono – in base alle caratteristiche specifiche del lavoro, alla tecnica e all’esperienza – a tutelare i prestatori di lavoro sia dal punto di vista della personalità morale che sotto il profilo dell’integrità fisica. In generale, comunque, nel nostro Paese la normativa che disciplina la sicurezza sul lavoro è rappresentata dal Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, vale a dire il D. Lgs. n. 81 del 2008. Vale a dire un vasto insieme di norme che regola ogni aspetto in merito. Al di là degli obblighi di legge, in tutte le aziende è indispensabile garantire al personale una formazione completa e appropriata in merito alla sicurezza, affinché i lavoratori e le figure che hanno la responsabilità della sicurezza possano mantenere aggiornate le proprie competenze.
Il D. Lgs. n. 81 del 2008 ha l’obiettivo di mettere ordine fra tutte le regole che è necessario rispettare affinché in Italia i luoghi di lavoro privati e pubblici possano essere resi e mantenuti sicuri. Grazie a queste norme diventa più semplice riuscire a ridurre non solo il numero di morti bianche, ma più in generale la quantità di infortuni che si possono verificare sul posto di lavoro. In base a tale decreto, il datore di lavoro ha l’obbligo di compiere presso la propria attività una vera e propria valutazione dei rischi, che gli consenta in seguito di attuare tutte le misure che occorrono per minimizzare o eliminare i rischi identificati.
Tra le caratteristiche peculiari della riduzione dei rischi va indicata la formazione del personale, con riferimento nello specifico alle figure coinvolte nella sicurezza; formazione che deve includere anche degli aggiornamenti periodici. Un’importanza altrettanto significativa è quella della sorveglianza sanitaria, che è indispensabile per accertare l’idoneità sanitaria dei lavoratori ai compiti che sono stati loro assegnati. In base al D. Lgs. n. 81 del 2008, si applicano sanzioni per le inadempienze che dovessero essere eventualmente compiute rispetto alla corretta applicazione della norma, a prescindere dal fatto che si siano verificati o meno infortuni o malattie professionali; quasi tutte le sanzioni sono di carattere penale.
Il datore di lavoro è la figura più importante fra quelle a cui tocca la responsabilità della sicurezza sul lavoro. Si tratta del soggetto a cui spettano tutti gli obblighi che riguardano la gestione della sicurezza e, quindi, della salute. Egli può vantare una certa autonomia rispetto all’applicazione della normativa, ma di conseguenza deve gestire responsabilità molto importanti. Oltre al datore di lavoro, poi, occorre menzionare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, che coordina – appunto – tale servizio. Il datore di lavoro può individuare poi uno o più addetti al servizio di prevenzione e protezione, per ottenere una consulenza in merito alla sicurezza. Ancora, nel novero delle figure coinvolti in questi aspetti occorre citare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, che a seconda dei casi viene designato dalle rappresentanze sindacali o eletto direttamente dei lavoratori: il suo ruolo è quello di rappresentare i lavoratori sui temi della sicurezza. Infine, ci sono il preposto alla sicurezza, che deve garantire la messa in atto delle direttive provenienti dal datore di lavoro, e il dirigente, che ha proprio il compito di far attuare tali direttive.