La valutazione d’impatto ambientale verrà pubblicata entro fine dicembre e approvata entro cinque mesi. Poi due mesi per l’approvazione del progetto e sei per l’aggiudicazione e l’avvio dei lavori, che dovrebbe così avvenire nei primi mesi del 2021.
E’ il cronoprogramma emerso dalla riunione della scorsa settimana, a Palermo, per la realizzazione del nuovo depuratore di Tono, nella zona nord di Messina, finanziato con 40 milioni dalla delibera Cipe 60/2012 e ricompreso nell’accordo di programma quadro del 30 gennaio 2013.
Il Comune di Messina aveva indetto una gara per l’affidamento della progettazione definitiva e dello studio geologico, aggiudicata definitivamente il 26 settembre 2013 al raggruppamento temporaneo formato da Altieri Spa e Omniservice Engineering Srl, per l’importo di 522mila euro, con un ribasso del 20 % rispetto alla base d’asta. Ma il contratto di servizi non era stato stipulato, in assenza di finanziamento regionale.
Con lo “Sblocca Italia”, decreto legge numero 133 del 12 settembre 2014, il progetto è rientrato tra quelli affidati al commissario straordinario, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 1. aprile 2015, e poi al commissario unico per la depurazione, figura istituita perché l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per inadempienza alla direttiva 91/271/Ce sul trattamento delle acque reflue urbane.
Negli ultimi anni, però, tutto si è mosso molto a rilento. Nel dicembre 2015 il ministero dell’ambiente ha formulato alcune osservazioni, che hanno prodotto sostanziali modifiche al progetto. Ecco allora il 24 ottobre 2016 una nuova gara per l’affidamento delle attività propedeutiche alla progettazione. Il 6 febbraio 2017 è stato pubblicato l’elenco degli operatori ammessi alle successive fasi, il 5 dicembre 2017 l’aggiudicazione definitiva al raggruppamento temporaneo costituito da Aecom Urs Italia e Geoproject, con un ribasso del 33,333% e un importo di 280mila euro.
Il 1 aprile 2019 è stata approvata una perizia di variante e suppletiva, che ha fatto lievitare l’importo fino a 328mila euro, e il 29 luglio 2019 la determina a contrarre per integrazione contrattuale relativa alla trasformazione del progetto definitivo in esecutivo e alle attività per gli espropri, il cui affidamento è stato confermato ad Altieri e Omniservice, per un importo di 195mila euro, al netto del ribasso del 20%. L’elenco degli espropri, 375 particelle, è stato di recente pubblicato dalla Regione e all’albo pretorio del Comune di Messina.
L’amministrazione De Luca aveva chiesto l’incontro, che poi si è svolto la scorsa settimana, per fare il punto della situazione. “40 milioni di euro finalmente sbloccati, prima tutti dormivano” – ha detto poi il sindaco. Ma in realtà i fondi non sono mai stati bloccati. E tutto dipende dal commissario per la depurazione, che ha competenza su 151 interventi nazionali, di cui ben 94 in Sicilia.
(Marco Ipsale)