La società Stretto di Messina spa si è difesa dagli attacchi ricevuti nelle scorse ore da parte di chi ha definito i cavi principali del ponte sullo Stretto dei “prototipi”. In una nota i vertici della società hanno spiegato: “In relazione ad alcune affermazioni prive di fondamento tecnico scientifico emerse sui media, relative ai cavi principali del ponte sullo Stretto di Messina che sarebbero dei ‘prototipi’ e a connesse sperimentazioni di ‘difficilissima esecuzione’, tramite ‘macchine colossali’ e ‘tempi lunghi di esecuzione’, la Stretto di Messina precisa quanto segue”.
E hanno proseguito: “I cavi principali del ponte non sono un prototipo. In particolare, i quattro cavi principali, realizzati mediante l’impiego di Pppws – funi prefabbricate da 127 fili, zincati e ad alta resistenza – sono di dimensioni analoghe a quanto già realizzato per il ponte Giapponese Akashi Kayko, in esercizio da 26 anni. Inoltre, si rappresenta che recenti realizzazioni (ShiZiYang Bridge, 2020) vedono l’impiego di cavi di diametro anche superiore a quelli del Ponte sullo Stretto (1.30 m vs 1.26 m). Per quanto riguarda il tema dei tempi e modalità delle prove di fretting, ovvero fatica da sfregamento cavi – selle, queste hanno una durata di alcuni mesi – non certo di anni o tantomeno di decenni – e si avvalgono di martinetti idraulici e strutture con dimensione massima di 10-15 metri, difficilmente definibili come “macchine di colossale dimensione”.