In questi giorni turbolenti per l’addio degli assessori Trimarchi e Scattareggia e l’attesa delle nuove nomine, si rincorrono voci, dichiarazioni, reazioni. Proprio dei due ormai ex assessori parla Piero La Tona, capogruppo di Sicilia Futura. «La sostituzione degli Assessori Trimarchi e Scattareggia era nell’aria da almeno un anno ed è arrivata in questi giorni sotto forma di “dimissioni” che ricordano tanto il servizio di leva obbligatoria, quando il comandante del plotone ordinava ad un soldato di essere “volontario” per svolgere un servizio. Massimo rispetto per chi fa un passo indietro, soprattutto se per motivi familiari, ma alcune considerazioni le devo fare, da consigliere comunale e anche da Presidente della V Commissione consiliare che si occupa proprio di Scuole e Sport, settori che afferivano all’assessore Trimarchi (scuole) e all’Assessore Scattareggia (sport).
Innanzitutto li voglio ringraziare sinceramente, per la loro costante disponibilità e presenza in Commissione. Ogni qualvolta sono stati invitati, il che avveniva spesso, hanno risposto puntualmente, anche a costo di un fortissimo contraddittorio e tollerando sempre con garbo le costanti critiche che provenivano da molti componenti della Commissione. Forse questa disponibilità al dialogo ed al contradditorio che dovrebbe essere il punto di forza di chiunque faccia politica è stato uno dei loro demeriti agli occhi del Sindaco De Luca. Ovviamente va precisato che la loro disponibilità ad essere presenti in Commissione, non si è mai tradotta in ascolto attivo. Intendo dire che mai i due assessori, soprattutto Scattareggia sulla questione dello Sport e degli Stadi, hanno inteso fare tesoro delle critiche e dei suggerimenti che provenivano continuamente dalla Commissione e anche dal Consiglio comunale. L’atteggiamento di entrambi era evidentemente condizionato dalle direttive del Sindaco dalle quali non si dissociavano mai nei contenuti, pur utilizzando una forma più consona al confronto.
La nota “piccata” con cui Scattareggia si è dimesso testimonia proprio il fatto che non si può “sfiduciare” un assessore che non ha fatto altro che eseguire pedissequamente le tue direttive, che non faceva altro che riportarsi sempre al cosiddetto “Salva Messina” con cui il Sindaco aveva dettato le linee guida, discutibili da tutti noi ma non dai due assessori. Se fossimo a scuola, diremmo che “bocciare” Scattareggia equivale a “bocciare” se stesso.
Per quanto riguarda Trimarchi, invece, pur nel massimo rispetto dei motivi familiari posti a base delle “dimissioni”, ricordiamo che un anno fa la sua delega era stata già dimezzata con l’avvento dell’assessore Caruso alla Cultura e che a dicembre scorso il Sindaco aveva annunciato la sua sostituzione al termine dell’anno scolastico. E, inoltre, mi chiedo: non sarebbe stato più corretto, se proprio fosse stato necessario trovare dei capri espiatori delle pecche di questa Amministrazione, aspettare qualche mese per consentire da un lato lo sviluppo della stagione estiva – della programmazione del cartellone estivo si occupava Scattareggia – e dall’altro lato l’avvio del nuovo anno scolastico che tante incognite presenta per via dell’emergenza epidemiologica? Non solo, quindi, il Sindaco sostituisce due assessori rei di essere stati troppo ligi ai suoi dettami, ma li sostituisce anche nel momento sbagliato, quando, per le scuole ad esempio, l’assessore Trimarchi aveva in questo periodo ascoltato tutti i dirigenti scolastici. I sostituti dovranno ricominciare tutto dall’inizio.
Auspichiamo che siano soggetti di alto profilo, che ascoltino i suggerimenti che verranno dalla Commissione e dal Consiglio Comunale e, soprattutto, che non seguano soltanto e pedissequamente le direttive del Sindaco, altrimenti tra non molto assisteremo nuovamente a “dimissioni” assistite. Il mio consiglio pertanto è che i nuovi assessori abbiano il coraggio anche di sbagliare con la loro testa ed, eventualmente, pagare per errori propri e non solo indotti».
Da Forza Italia parla invece il consigliere comunale Ugo Zante. Il suo nome è finito nella rosa dei papabili ad uno dei due posti vacanti da assessore, ma Zante vuole sgomberare il campo. Ma non esclude che nel suo gruppo potrebbe esserci qualcuno pronto ad entrare in giunta.
«Voglio continuare a fare il consigliere comunale, ricordo a tutti che ho solo 29 anni ed ho bisogno di accumulare esperienza. Faccio parte di un gruppo, di un progetto politico che è nato 4 anni fa ed essere accostato ad un ruolo apicale nella tredicesima città d’Italia per me è già motivo d’orgoglio. All’interno del gruppo che rappresento ci sono fior fiore di professionisti affermati, quindi se qualcuno dev’essere… bruciare le tappe non è una mia ambizione voglio fare tutta la trafila ed arrivare chissà quando ad un ruolo così importante, senza portare etichette ingombranti che adombrerebbero soltanto la mia persona ed il mio operato. Sarei stato a conoscenza se il presidente dell’assemblea regionale Miccichè avesse suggerito il mio nome, così come il mio deputato di riferimento, Tommaso Calderone. Spiace per gli assessori che hanno rassegnato le dimissioni, sono pienamente convinto che continueranno a contribuire attivamente alla macchina amministrativa».