“Caro Cateno, ti auguro ogni fortuna, ma tra di noi purtroppo le distanze sono diventati siderali. Ecco cosa ho deciso”. Così Ismaele La Vardera annuncia l’addio a Sud chiama Nord e a Cateno De Luca. Rimangono così solo in tre all’Ars e passano al gruppo misto. Il partito continua a perdere pezzi e l’apertura al centrodestra è stata decisiva per l’ex Iena: “Rinuncio a fare il sindaco di Sicilia se il centrodestra molla Schifani e Musumeci. Piuttosto che fare il capo dell’opposizione, preferisco fare il numero due o di centrodestra o di centrosinistra”.
“Farei questo ragionamento pure se ci fosse il centrosinistra al governo. Ma dico mai con chi sta distruggendo la Sicilia e propone questa autonomia differenziata a livello nazionale. Mai con questo centrodestra e come può pensare De Luca di cambiarlo. Ho riascoltato le parole del leader di ScN e sono chiare. E prima ancora il deputato Francesco Gallo aveva parlato, sempre a Messina, di accordi con le forze di maggioranza”, dichiara La Vardera.
Sullo sfondo l’immagine storica di Falcone e Borsellino che sorridono con complicità, l’ormai ex parlamentare di Sud chiama Nord spiega le ragioni dell’addio. Un addio anticipato dalle frasi di sabato e da quelle di De Luca domenica.
Questo il post su Fb sabato dell’ex presidente, poi dimissionario, di Sud chiama Nord: “Noi con il centrodestra? Caro Cateno sono sicuro che noi non abbiamo nulla a che fare con loro. Ricostruiamo partendo dalle opposizioni a questo governo sciagurato. Sono abituato a dire ciò che penso sempre, per il bene del partito per questo con onestà intellettuale farò lo stesso anche adesso. Sollecitato dai media non posso fare a meno che commentare quanto ha detto stamattina in conferenza stampa il nostro leader Cateno De Luca, che sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato”.
Subito dopo De Luca e il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice hanno reagito con toni decisamente critici. E ieri, in diretta da Fiumedinisi, il leader ha rincarato la dose: “Dato che siamo post ideologici, possiamo allearci sia con il centrosinistra, sia con il centrodestra. Da noi c’è chi viene da destra e chi da sinistra. Se Ismaele La Vardera sputa nel piatto dove ha mangiato, non capendo che toccherà all’assemblea degli iscritti, entro fine dicembre 2025, fare la scelta decisiva per il futuro del partito, non posso che dispiacermi. Invito Ismaele a non vergognarsi di fare vedere il simbolo di Sud chiama Nord quando va in tv o fa una diretta social. Per chi ha l’ego smisurato, e per chi si fa i c… propri, non ci sarà spazio. Quindi lo invito a dare una mano dentro il partito. Se ti vergogni del partito e della famiglia politica che ti ha eletto allora io non posso accettare scorrettezze. E questo vale per tutti quelli che antepongono il proprio interesse a quello del progetto, tanto c’è poi il sottoscritto che perde la salute facendo campagna elettorale. E chi la fa chiede poi di essere rimborsato. C’è un progetto e io sono qua, con la classe dirigente e tutti gli organismi, per realizzarlo. Nello statuto non c’è scritto che siamo alternativi alla destra o alla sinistra. Poi, sia chiaro, all’attuale centrodestra siciliano non faremo alcuno sconto”.
Nell’ottobre 2022, questi erano i parlamentari di Sud chiama Nord, primo partito in Sicilia dopo le elezioni a settembre, in due gruppi: Sud chiama Nord con Ludovico Balsamo capogruppo, Cateno De Luca vicecapogruppo, Ismaele La Vardera, Davide Vasta; Sicilia Vera: Salvatore Geraci capogruppo, Matteo Sciotto vicecapogruppo, Giuseppe Lombardo, Alessandro De Leo.
Nell’agosto 2023, il capogruppo Salvatore Geraci è passato alla Lega, rendendo necessaria la fusione dei gruppi. Nel maggio 2024 è stato espulso Alessandro De Leo, ora Forza Italia. Poi Ludovico Balsamo ha salutato ScN (di cui è stato anche capogruppo) ed è tornato nell’Mpa, il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo. All’Ars restano tre deputati di Sud chiama Nord. Si tratta di Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto. Oltre ai già citati Geraci, De Leo, Balsamo e ora La Vardera, ScN nel febbraio del 2024 ha “perso” anche Davide Vasta, decaduto dalla carica dopo la sentenza della Corte d’Appello che ne ha sancito l’ineleggibilità.
Questo il commento di Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord: “Voglio bene a Ismaele, un ragazzo pieno di entusiasmo e molto ambizioso. Mi ferisce molto però la scelta presa oggi. Mi stranisce anche la tempistica: una decisione del genere non la si prende in 24/48 ore, ma serve molto più tempo. Una doverosa premessa. Quando ho scelto di condividere questo percorso con Cateno De Luca e la comunità di Sud chiama Nord, l’unico punto su cui ho chiesto rassicurazioni a Cateno è stato quello di far parte di un movimento che fosse post ideologico. E Cateno me lo ha confermato. Sud chiama nord è post ideologico perché basa la sua azione politica sulla buona amministrazione, sui fatti reali e concreti. E chi ha avuto la possibilità di governare, conosce la differenza dal fare solo opposizione, urlando e protestando, rispetto a chi invece deve amministrare, sporcarsi le mani, faticare e risolvere davvero i problemi degli italiani. Questa è la differenza, e lo dice una persona che si è ritrovata a governare con tutti i partiti, ma realizzando sempre solo ciò che era giusto fare”.
Continua Castelli: “La decisione che hai preso invece è meramente ideologica e lo hai confermato con le motivazioni che hai dato. Caro Ismaele, posso comprendere la giovane età, ma è necessario non dimenticare che in politica bisogna agire solo per risolvere i problemi e non per il consenso personale. Se oggi esiste una speranza di riscatto per tutti i siciliani, là dove tutti hanno fallito, quella speranza si chiama Cateno De Luca. L’esperienza mi porta a dire che non bisogna solo riconoscersi in un leader, ma bisogna sempre avere fiducia in lui, anche quando non capisci il perché di quella azione. Soprattutto se quella persona ha fortemente creduto e investito in te, sotto ogni punto di vista”.
Ed ecco le conclusioni: “Augurandoti il meglio, mi spiace solo che quello che oggi hai fatto ha confermato le tante, troppe voci che in questi ultimi mesi giravano nei tuoi confronti e confermi anche la mancanza di visione politica, necessaria al raggiungimento dei grandi obiettivi che ci siamo già prefissati per rendere finalmente la Sicilia libera”.