È disponibile da oggi sulle piattaforme di streaming e sui digital stores I want to paint it all, terzo singolo che anticipa il nuovo album della violinista, cantante e compositrice mariaFausta, alias di Maria Fausta Rizzo.
I want to paint it all è scritto e arrangiato da mariaFausta, protagonista anche alla voce, al piano, synth, archi e drum programs; sono state invece affidate a Massimo Pino la parte del basso elettrico, a Vincenzo Cavalli il mix e a Maurizio Biancani il mastering.
“Il brano parla di errori e cambiamenti” ci racconta mariaFausta. “Gli errori si fanno di continuo, nella vita e nella musica. Ma l’errore è anche un nuovo punto da cui partire, o ripartire. La canzone parla anche dell’importanza di rimettersi in discussione e della forza di cambiare”.
“Iniziare il mio percorso da solista, dopo tante esperienze di gruppo, è stato un grosso cambiamento. Tenacia, messa a fuoco della propria creatività, flessibilità per risolvere i problemi sono, come si può immaginare, elementi ricorrenti di questo percorso”.
mariaFausta ha iniziato a quattordici anni un lungo percorso di formazione che l’ha vista frequentare il Conservatorio Corelli, il CMDL e l’European Conducting Academy di Vicenza, ma il suo amore per la musica si è manifestato ancora prima. “Già a sette anni mi divertivo a registrare e modificare canzoni. Una volta mia madre, rientrando, mi trovò intenta a suonare l’organo che avevamo a casa, anche se a essere sincera non ricordo questo momento. Dopo qualche anno degli amici di famiglia suggerirono ai miei genitori di portarmi al Conservatorio, dove mi indirizzarono al violino”.
Attiva in live e concerti in diversi Paesi tra i quali Italia, Francia, Cina, Spagna, Svizzera e Turchia, mariaFausta lega ai viaggi un solo tipo di preoccupazione, legata alla logistica. “Prima di partire ho sempre un po’ di ansia legata all’organizzazione. Viaggiare con uno strumento non è come viaggiare con una valigia. Per esempio, in aereo, devo acquistare un posto per il violino. Detto ciò, dopo essere partita, la preoccupazione scompare e mi godo l’esperienza”.
“Quando sono in un posto nuovo non faccio la turista, ma mi immergo da subito nella quotidianità del luogo in cui mi trovo. Attraverso i colori, le abitudini, i modi di sentire e vedere, si acquisiscono nuovi linguaggi, ed è meraviglioso poi come questi si fondano con i propri. Inoltre, suonare in tanti posti diversi permette di incontrare sempre nuovi musicisti con cui collaborare. Pandemia permettendo, per esempio, in futuro raggiungerò un collega in Brasile, a San Paolo, per una nuova collaborazione”.
mariaFausta ha scritto per anni colonne sonore per le librerie televisive di R.T.I. Mediasete successivamente per il teatro, firmando la colonna sonora di Doll is mine e di Non domandarmi di me Marta mia. “L’esperienza con il teatro è nata a Parigi, per caso” racconta mariaFausta. “Non avevo mai scritto per il teatro, ed è stato bellissimo, perché la musica diventa un personaggio, aggiunge sensazioni, muove spazi e distanze. Come lettrice, invece, non sono appassionata di narrativa ma divoro biografie e epistolari, perché tramite loro scopro gli angoli di un altro tempo”.
I want to paint it all, come anticipato, precede il nuovo album di mariaFausta, Better, Like a machine, in uscita quest’anno. “L’idea del nuovo album è nata mentre ero in tour per il precedente. In quel momento sei interprete della tua musica, e sul palco ho sentito la necessità di ritrovare tutto ciò che per me è rock. Better, Like a machine sarà infatti, nel suo insieme, un album molto più “duro” del precedente, anche se I want to paint it all è caratterizzato da un’atmosfera delicata e sognante”.
L’attuale emergenza sanitaria, naturalmente, impedisce a mariaFausta di proporre a breve il nuovo singolo dal vivo, ma l’artista non starà lontano dal pubblico. “Ho accettato di partecipare a diverse rassegne che avrebbero dovuto avere luogo dal vivo, e sono invece state spostate on line. Sempre su internet sono attiva sui miei social, Facebook, Instagram e Youtube”.
Chiudiamo la chiacchierata con mariaFausta parlando del suo rapporto con Messina. “Devo dire che mi sono sempre sentita sostenuta in città. È vero che in Italia, rispetto ad altri Paesi, c’è più differenza verso ciò che è nuovo, che non è già famoso, però a Messina, dove ho suonato tanto, ho sempre trovato professionalità e talento. L’unico rammarico è che in città non ci sono molti spazi studiati appositamente per fare musica”.