Ad una settimana dalla visita a Palermo del presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping il deputato regionale Franco De Domenico, unitamente ad altri colleghi del Pd, ha presentato una interrogazione al governatore, Nello Musumeci, per sapere quali siano stati concretamente il ruolo e i risultati economici e politici, nonché gli impegni assunti dalla Sicilia, in considerazione della cortina di silenzio che ha avvolto questa visita, quantomeno nei confronti del parlamento siciliano rimasto escluso dal benché minimo coinvolgimento.
De Domenico in una precedente interrogazione, in prossimità della visita, aveva evidenziato come il Memorandum of Understanding, firmato a Roma tra il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ed il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping, sancendo l’adesione dell’Italia al progetto globale di investimenti infrastrutturali noto come Belt and Road Initiative o “Nuova Via della Seta”, abbia definito i termini di un intervento diretto della China Communication Construction Company nell’ampliamento e nella gestionedei porti di Trieste e di Genova, ignorando totalmente le infrastrutture portuali del mezzogiorno.
Nell’ interrogazione, pur considerando i dubbi relativi alle implicazioni geopolitiche di una tale scelta strategica, la cui responsabilità politica ricade in toto sul governo nazionale, si era sollecitata l’attenzione e l’iniziativa dell’esecutivo regionale, volta ad affermare gli interessi ed il ruolo della Sicilia rispetto alle opportunità di investimento e di sviluppo scaturenti dall’adesione alla Belt and Road Initiative.
“Sembrerebbe che in occasione della visita di Xi Jinping a Palermo, il presidente Musumeci – evidenzia De Domenico – abbia espresso la volontà, forse tardiva, di avviare un confronto con il Governo nazionale in merito alle opportunità offerte dall’adesione alla Belt and Road Initiative, e che il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Michele Geraci abbia fatto genericamente riferimento a possibili futuri investimenti cinesi in Sicilia nei settori portuale, aeroportuale e turistico-ricettivo di alto pregio.
Le dichiarazioni di Geraci – prosegue De Domenico – hanno determinato la presa di posizione del sindaco di Taormina Mario Bolognari, che ha manifestato una profonda preoccupazione per le prospettive del settore turistico nel comprensorio jonico della provincia di Messina, interrogandosi sull’effettivo ruolo esercitato dal governo regionale nelle vicende legate alla Belt and Road Initiative, sollecitando un intervento del presidente Musumeci al fine di chiarire quale sia la reale strategia di sviluppo turistico sulla quale convogliare gli eventuali investimenti infrastrutturali cinesi”.
Il deputato del Pd intende conoscere, in merito ai possibili futuri investimenti cinesi in Sicilia, cui ha genericamente fatto cenno il sottosegretario Michele Geraci, “se il Governo Regionale non ritenga doveroso e necessario assumere la regia e la programmazione degli stessi, tramite gli assessorati competenti in materia.
Occorre, pertanto, riaffermare con l’autorevolezza che deriva dalla sua storia –conclude De Domenico, rivolgendosi al presidente della Regione – il ruolo “strategico” della Sicilia nel mediterraneo e non rassegnarsi a che tale affermazione si trasformi in un inflazionato canone retorico, data l’incapacità di esercitare concretamente tale ruolo nel momento in cui se ne presentano le occasioni, relegando la nostra Regione a ruolo di mero spettatore”.