L'EDITORIALE

La vista da Dinnammare e la liberazione dagli incendi

MESSINA – Uno scenario immenso. La visione, da Dinnammare, di uno spazio finalmente liberato dagli incendi del giorno prima. Fiamme su San Filippo Superiore, Zafferia, Giampilieri Superiore e Margherita, oltre che nella zona jonica. Oggi sembra un’utopia pensare a una liberazione definitiva dagli incendi, Ma si tratta di un progetto politico, sociale e culturale necessario, oltre all’aspetto penale.

Ci dice intanto l’assessore con delega alla Protezione civile Massimiliano Minutoli: “Dopo avere impiegato i nostri moduli antincendio a supporto nella notte di San Filippo, la situazione è rimasta sotto controllo fino a questa mattina, quando sono arrivati un Canadair e un elicottero”. Poi, nell’impossibilità di farla di notte, si è svolta di mattina la consueta processione della Madonna di Dinnammare.

Ma torniamo al sogno o all’utopia, anche questi indispensabili. L’immagine di un terreno liberato dagli incendi, grazie allo sforzo di operatori e volontari, ci ricorda l’importanza di non vivere per sempre sotto il ricatto di piromani. Sotto il ricatto dei quotidiani attentatori alla bellezza del paesaggio e al vivere civile delle nostre comunità. Viene in mente una canzone di Francesco De Gregori: “Lettera di un cosmodromo messicano”. Ecco i versi: “Il bosco piano/ piano, si riprende le case./ Sono immobili gli aeroplani,/negli aeroporti sotto la luna./ Ammutoliscono i cani,/per la groppa delle montagne,/sono disperse le greggi,/abbandonati i pastori./Io vivo fuori, in questo cosmodromo messicano./Tutto è forte, è chiaro, il cielo è un gigante,/la vita è un acquario sopra di noi,/la luce è immensa”.

Le fiamme sulle nostre colline e la necessità di una svolta

“La luce è immensa” e pensiamo alle nostre colline perennemente violentate dal fuoco. Serve un salto di qualità, oltre alla repressione, per cambiare la realtà. Sugli incendi e su tutto.