Politica

L’acqua a Messina tra 4 nuovi pozzi e le zone in perenne crisi idrica

MESSINA – Ieri sera l’annuncio del sindaco Federico Basile con l’immissione in rete di acqua da 4 pozzi. Il primo cittadino ha deciso di assumersi la responsabilità di agire in deroga per fronteggiare la crisi. I pozzi risultano operativi già da oggi, con un vantaggio di circa 30 litri al secondo: due di Briga, pozzo Busà e pozzo Cucinotta. Ma, in una prima fase, “a scopo precauzionale, in attesa del completamento della già avviata procedura per ottenere il rilascio del giudizio di idoneità da parte dell’Azienda sanitaria provinciale e della licenza di attingimento da parte dell’Ufficio del Genio civile di Messina, il sindaco raccomanda l’utilizzo ai soli fini igienico-sanitari delle acque della rete idrica comunale. Il tutto sino a che, con successivo e immediato provvedimento, si provvederà alla comunicazione alla cittadinanza della revoca dell’attuale raccomandazione”.

Di conseguenza, abbiamo risolto i problemi sul piano idrico? Di certo no. Si tratta di un segnale importante, compresa la piccola forzatura del sindaco per superare la burocrazia, ma ancora la strada è lunga. Anche nel caso dell’uiltimo stop programmato per gli interventi a Santa Margherita, si confermano i nodi critici. La richiesta d’assistenza è arrivata soprattutto dalle  zone di Viale Regina Elena, via Quod Quaeris, Torrente Trapani, Via S. Jachiddu, Viale Giostra, Cep e villaggi di Torre Faro, Mortelle e Ganzirri. Soffre particolarmente la zona nord ma non dimentichiamo gli storici problemi del Quartiere Lombardo e di Villaggio Aldisio, nella III Municipalità.

Le difficoltà del Comune nel fronteggiare l’emergenza idrica e i meccanismi regionali elefantiaci

In attesa di sapere da quando ripartirà, e per quanto tempo, la distribuzione a giorni alterni nelle zone A e B, occorre trovare forme di sostegno stabili per aiutare chi è in difficoltà idrica. E fare pressioni a livello regionale perché arrivi decisamente più acqua.

Più acqua per Messina e altri Comuni dal pozzo Bufardo-Torrerossa” era l’annuncio del 23 luglio quando, dopo il vertice in prefettura, si ventilava questa possibilità per fronteggiare l’emergenza idrica. E si è ancora in attesa del tavolo tecnico regionale per passare all’azione. Alle difficoltà nel fronteggiare l’emergenza, da parte del Comune, si sono aggiunti i meccanismi burocratici regionali elefantiaci. Questo ha aggravato il disagio delle parti di Messina senz’acqua. Da qui bisogna ripartire per invertire la rotta.

Nella foto un sopralluogo dei vertici di Comune e Amam al pozzo di Briga nel novembre 2023.