Politica

Per Messina l’aeroporto resterà sempre quello di Catania. Reggio non sarà mai più che secondario

di Marco Ipsale

“Abbiamo un aeroporto a tre chilometri e andiamo a un altro aeroporto a centodieci chilometri…”. Detta così, e c’è chi l’ha detto e lo dice, sarebbe da pazzi. Il fatto è che, ovviamente, non è così. Tre chilometri è la distanza che intercorre tra Capo Peloro e Cannitello o Santa Trada, frazioni al confine tra Villa San Giovanni e Scilla, il punto più stretto… dello Stretto di Messina. Dal porto di Messina a quello di Reggio Calabria la distanza è di circa dodici chilometri, dal porto di Messina fino a Ravagnese, la frazione che ospita l’aeroporto, si arriva a circa diciotto chilometri. Ma anche così, diciotto chilometri contro centodieci, sembra non esserci paragone. Il problema è che quei diciotto chilometri sono di mare, non di terra, e non può essere la stessa cosa.

Infatti dal porto di Messina a quello di Reggio l’aliscafo impiega mezz’ora. Ma il porto di Reggio dista circa dodici chilometri dall’aeroporto, così ci sono cinque minuti di tempo per scendere e prendere la coincidenza col bus, che impiega altri venticinque minuti. Totale un’ora. Quindi, senza intoppi legati alle condizioni marine o al traffico stradale, Messina è distante dall’aeroporto di Reggio un’ora, escludendo i tempi di attesa e imbarco.

La storia del pontile di Ravagnese

C’è chi ricorda che una ventina d’anni fa era in funzione il pontile di Ravagnese, che oggi esiste ancora ma è abbandonato (nella recente immagine qui sotto). Una soluzione potenzialmente più comoda perché l’attracco si trova vicino all’aeroporto. Dimentica, però, alcune cose: la prima è che la navigazione dura circa quaranta o quarantacinque minuti, perché è più lontano da Messina, la seconda è che lo stesso pontile non è poi così vicino allo scalo ma si trova a due chilometri. Per cui c’era un bus navetta che tra rottura di carico (il cambio del mezzo di trasporto), ripartenza e arrivo impiegava altri dieci o quindici minuti. Risultato? Da Messina sempre un’ora o, al massimo, se tutto andava bene, cinquanta minuti. Quel pontile è stato dismesso sia per lo scarso numero di passeggeri sia perché non era così vicino e il risparmio di tempo alla fine era davvero minimo. La linea Messina – Reggio porto, invece, non essendo dedicata esclusivamente all’aeroporto ma più che altro ai pendolari, può reggersi da sé.

Arrivare in meno di un’ora all’aeroporto di Reggio è difficile

Insomma arrivare da Messina all’aeroporto di Reggio in meno di un’ora è difficile, con tutte le incognite e i disagi che provoca la rottura di carico, soprattutto bagaglio al seguito. Così chi parla di aeroporto distante mezz’ora dice cose inesatte. Ed è necessario calcolare le distanze in termini di tempo, perché parlare di distanze in chilometri, quando c’è di mezzo il mare, è fuorviante.

I nuovi voli da Reggio, una buona notizia

Il tema è tornato alla ribalta perché la Regione Calabria ha stanziato 13 milioni per un biennio per nuovi voli trisettimanali per Bologna, Torino e Venezia, con prezzi calmierati per reggini (50 euro) e messinesi (40 euro). La differenza è data dalla considerazione che i messinesi devono pagare anche per aliscafo più bus, in questo modo i costi si parificano.

Sicuramente una buona notizia, in attesa di conoscerne i dettagli e vedere quando saranno effettivamente in vendita. Sarà interessante sapere, ad esempio, la disponibilità di posti a prezzi calmierati a Natale o in altri periodi affollati. Ad oggi, infatti, l’aeroporto di Reggio continua ad essere collegato alle due sole storiche destinazioni, Roma e Milano, con la capitale che è raggiungibile in soluzione diretta in treno in tempi simili a quelli dell’aereo, considerati spostamenti e attese. Bologna, Torino e Venezia sono destinazioni utili, che finalmente ampliano i collegamenti, ma in bassa stagione, da Catania, è possibile acquistare a prezzi anche inferiori. Quindi novità utile sì ma non epocale.

Per Reggio una sola opzione, per Catania tre

A differenza dell’aeroporto di Reggio, che può essere raggiunto esclusivamente in modalità aliscafo più bus, per l’aeroporto di Catania esistono tre opzioni: auto, treno e bus, tutt’e tre senza rottura di carico. E già questo è un primo vantaggio. I tempi sono variabili perché dipendono da diversi fattori ma, in condizioni normali (purtroppo c’è sempre il rischio code), in auto si può arrivare in un’ora e un quarto, in treno in un tempo compreso tra 1 ora e 26 e 1 ora e 56 (dipende dal numero di fermate), in bus tra 1 ora e 25 e 1 ora e 50 (anche in questo caso la prima linea è diretta mentre la seconda fa diverse fermate dentro Catania).

Reggio e Catania a distanze simili

Insomma l’aeroporto di Reggio è distante da Messina un’ora, quello di Catania una media di un’ora e mezza. Reggio è sì più vicino ma non di moltissimo. In prospettiva, tra dieci anni si potrà andare in treno da Messina a Fontanarossa in cinquanta minuti, visto che da qualche mese sono iniziati i lavori del raddoppio ferroviario Giampilieri – Fiumefreddo, e a quel punto l’aeroporto più vicino diventerà quello di Catania.

Già da Messina Sud diventa più vicino Catania

Il calcolo, poi, riguarda solo Messina Centro. Perché se restiamo nel Comune di Messina, ma ci spostiamo in zona sud, ecco che la prospettiva cambia. Ad esempio da Tremestieri a Fontanarossa il bus Sais impiega 1 ora e 10 minuti con corsa diretta. Da Tremestieri all’aeroporto di Reggio, invece, è necessario prima andare al porto di Messina (circa 15 minuti di auto, traffico e parcheggio permettendo, o qualcosa meno in treno ma poi a piedi dalla stazione centrale al molo), calcolare un margine di sicurezza di 20 minuti prima della partenza dell’aliscafo e da qui aggiungere un’ora (aliscafo più bus) di cui parlavamo prima, con un paio di rotture di carico che rappresentano sempre un’incognita. In pratica Tremestieri dista 1 ora e 10 minuti dall’aeroporto di Catania e 1 ora e 40 minuti dall’aeroporto di Reggio. Altro che scalo a un “tiro di schioppo”, come piace dire ad alcuni. E più si va a sud più la forbice di tempo si allarga, ragion per cui la provincia jonica punterà sempre su Catania e non potrà mai farlo su Reggio.

La bugia dei collegamenti

Assodato che la differenza in termini di tempo per raggiungere i due scali non è così evidente, dimenticate tutto ciò che abbiamo detto finora. Perché, oltre a quella sulla vicinanza che, vedremo dopo, è stata posta come questione principale e invece non lo è, c’è un’altra bugia più grande propinata nel tempo, quella che i messinesi non usano l’aeroporto di Reggio perché è collegato male. E anche questo non è vero.

Gli orari di aliscafo più bus

In direzione aeroporto, aliscafo alle 13.05, arrivo al porto di Reggio alle 13.35, navetta in partenza dal porto di Reggio alle 13.40, arrivo in aeroporto alle 14.05 per il volo Reggio – Roma delle 15.10 con atterraggio a Fiumicino alle 16.25, treno per Termini alle 16.53 o alle 17.08 con arrivo alle 17.25 o 17.40.

Aliscafo alle 14.30, arrivo al porto di Reggio alle 15, navetta in partenza dal porto di Reggio alle 15.15, arrivo in aeroporto alle 15.35 per il volo Reggio – Milano delle 16.55.

In direzione Messina, invece, volo Roma – Reggio delle 13.15 con atterraggio alle 14.15, bus navetta alle 14.40 con arrivo al porto di Reggio alle 15.05, aliscafo delle 15.10 e arrivo a Messina alle 15.40 o, per chi non dovesse farcela, aliscafo delle 16 e arrivo a Messina alle 16.30.

Volo Milano – Reggio delle 14.30 con atterraggio alle 16.10, bus navetta delle 16.55 con arrivo al porto di Reggio alle 17.20, aliscafo per Messina allo stesso orario (ma la coincidenza dovrebbe essere rispettata) e arrivo a Messina alle 17.50.

Gli orari delle navette sono soggetti a modifiche in caso di modifiche degli orari dei voli.

Da Reggio solo due destinazioni fisse: Roma e Milano

Se i messinesi, in questi anni, hanno usato pochissimo l’aeroporto di Reggio e moltissimo quello di Catania non è per un problema di collegamenti. Il problema è molto più semplice ed evidente: da Reggio ci sono solo due destinazioni fisse, Roma e Milano. E’ chiaro che non tutti devono andare a Roma e Milano ma nelle parti più disparate d’Italia, d’Europa e del mondo. Se anche si potesse arrivare all’aeroporto di Reggio col teletrasporto, i messinesi sarebbero comunque costretti a continuare a usare l’aeroporto di Catania. Infatti i reggini stessi volano da Lamezia se non persino da Catania.

L’aeroporto di Catania è una risorsa

Stupido farne questioni di campanilismo. I messinesi non hanno mai avuto troppa simpatia per i catanesi e non “scelgono” Fontanarossa perché i reggini gli stanno antipatici. Lo “scelgono”, virgolette d’obbligo data la scelta obbligata, perché l’aeroporto di Catania ha un centinaio di destinazioni, contro le due di Reggio. L’aeroporto di Catania è il quinto italiano per numero di passeggeri e anche quest’anno, come nel 2019 (ovviamente non nel 2020 e nel 2021 causa Covid), supererà la soglia dei dieci milioni di passeggeri. E’ una risorsa ed è una fortuna averlo relativamente vicino perché consente ai messinesi di andare ovunque nel mondo, spesso a prezzi non elevati. E’, in pratica, anche l’aeroporto di Messina.

Il ruolo dei messinesi

Questa enorme crescita nel tempo non è dovuta ai messinesi, che possono rappresentare forse un decimo dei passeggeri, sarebbe avvenuta lo stesso. Così come non è dovuto ai messinesi il fatto che Reggio non riesca a… decollare. Dovrebbe essere la politica reggina, molto prima di quella messinese, a puntare sull’aeroporto di Reggio, sempre che sia possibile. La Provincia di Messina ha fatto parte a lungo della Sogas, la vecchia società di gestione dell’aeroporto dello Stretto, corrispondendo annualmente somme cospicue dei contribuenti a fronte di risultati nulli.

Gli aeroporti italiani minori

Se Reggio avesse più voli a prezzi competitivi, si dice… Certo, se li avesse, ma da decenni non ce li ha e coi se e i ma si fa poco. Voli che invece a Catania ci sono. Reggio, così come Bolzano, Parma, Forlì, Rimini e qualche altro, fa parte degli aeroporti italiani minori. La tendenza difficilmente cambierà, non è questione di volontà, è normale l’esistenza di grossi scali e di altri più piccoli. Lo stesso discorso potrebbe valere altrove: ad esempio la provincia di Reggio Emilia è priva di aeroporti, è molto vicina all’aeroporto di Parma e un po’ più lontana da quello di Bologna. Ma il primo ha pochissimi voli, mentre il secondo ne ha decine. Ovviamente tutti i reggiani vanno a Bologna, spesso unica alternativa, e accettano serenamente che Parma potrà restare al massimo uno scalo secondario. Si obietterà che i collegamenti tra Reggio Emilia e Bologna sono migliori rispetto a quelli tra Messina e i suoi scali di riferimento, ed è vero, ma è proprio per questo motivo che la politica messinese dovrebbe spendersi per migliorare i collegamenti con Catania (ad esempio servirebbero più treni e più corse Sais dirette al posto di quelle con tante fermate) prima ancora che quelli con Reggio (per i quali non c’è molto da fare).

Se davvero da Reggio ci saranno voli convenienti per Bologna, Torino e Venezia tanto di guadagnato. Ma non cambierà granché. Che sia Reggio o Catania, ma persino Lamezia o Comiso, è utile avere più destinazioni possibili ai prezzi più bassi possibili. Perché spesso a far propendere per un aeroporto o un altro non è la distanza (relativa, ovviamente) ma i prezzi. E anche su questo fronte il paragone tra Reggio e Catania non ha mai retto.

L’aeroporto del Mela non si farà

Chiariamo, infine, che un aeroporto in provincia di Messina non si farà, contrariamente alla propaganda di molti politici. Sì, sarebbe bello, comodo e geograficamente anche corretto, visto che soprattutto la costa tirrenica messinese (con le Eolie, Milazzo, Marinello, Tindari, Capo d’Orlando e tante altre bellezze penalizzate) è lontana da ogni aeroporto e che la Sicilia ha l’anomalia di contare quattro scali “a due a due”. Nel senso che ne ha due in Sicilia nord occidentale vicini tra loro e altri due in Sicilia sud orientale anch’essi vicini tra loro, cosicché la Sicilia nord orientale (Messina) e quella sud occidentale (Agrigento) restano scoperte. In teoria sarebbe stato più logico il posizionamento a Palermo, Catania, Messina e Agrigento ma gli scali di Trapani e Comiso erano già esistenti, militari riconvertiti al civile. Aeroporti nuovi in Italia non se ne costruiscono, anzi diversi di quelli minori sono sull’orlo della chiusura. Ecco perché, in pratica, è meglio concentrarsi sul fattibile. Tra dieci anni, come detto, Messina sarà collegata a Fontanarossa in cinquanta minuti di treno. Nel frattempo i collegamenti si possono e si devono migliorare.