MESSINA – La bellezza che si contrappone al degrado. Da un lato le acque del lago, magnifico scenario naturale, dall’altro la mano incivile dell’uomo. Attorno al lago grande, a differenza di quello piccolo, c’è un percorso completo.
Un percorso che in alcune parti è anche gradevole, in altre è deturpato dalla presenza di rifiuti. La situazione non è disastrosa come quella dei Colli Sarrizzo, altro patrimonio cittadino “rovinato” da buzzurri, ma neanche delle migliori.
Tanta carta e plastica, sopra e sotto i marciapiedi, anche nelle fioriere o nei “balconi” inaugurati tre anni fa. Non mancano i “ricordini” lasciati dai cani, grazie a “padroni” che non sanno dove stia di casa il rispetto, nonostante siano presenti diverse cassette per la raccolta.
La colpa principale è di alcuni cittadini, evidentemente abituati a sguazzare nella sporcizia, ma anche il servizio pubblico di pulizia non è dei migliori. Alcuni rifiuti sono datati, ci sono persino intere buste o pezzi di mobili abbandonati.
E che la manutenzione non sia costante lo si vede anche da alcuni cartelli abbattuti, da alcune immancabili reti arancioni, da pericolosi tombini rotti e mai riparati, dalla terra rimasta nel punto più frequentato, dopo gli allagamenti dello scorso 20 agosto.
A proposito: che fine ha fatto il progetto, presentato a dicembre 2019, per evitare fenomeni di questo tipo? L’obiettivo – si disse – era di iniziare i lavori entro un anno. Di anni ne sono passati quasi cinque e ad ogni temporale il lago continua a “trasferirsi” in strada.
Sono trascorsi tredici anni, invece, da quando è stato istituito il senso unico lato mare. Inizialmente solo d’estate, poi è diventato definitivo. Un provvedimento corretto, visto che quel tratto è fin troppo trafficato. Non così, però, gli ultimi 300 metri. Ridurre quel doppio senso consentirebbe di diminuire il traffico e alleviare i disagi dei residenti, senza creare danni alla circolazione. Una proposta avanzata già da qualche tempo, che però rimane sempre lettera morta.