MESSINA – Il comitato nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, riunitosi a Roma nei giorni scorsi, ha presentato la formazione dei ruoli arbitrali nazionali in vista della prossima stagione sportiva 2024/2025. Nelle decisioni prese è sancita la promozione di due affiliati della sezione di Messina che compiranno due importanti passaggi di categoria. L’assistente arbitrale Antonino Catanese, passa dal Comitato Regionale Arbitri Sicilia alla Can D, la Serie D, mentre l’assistente arbitrale Giuseppe Minutoli transita dalla Can D alla Can C, ovvero arbitrerà il Lega Pro.
Nella sezione di Messina ricordiamo è affiliato anche Alberto Santoro che da qualche anno ormai è nella Can A-B e recentemente ha arbitrato la Juventus in Serie A.
Classe 1993 Giuseppe Minutoli passa dalla Can D alla Can C, approdando quindi al professionismo dove ironia della sorte ritrova anche la squadra della sua città. La Serie C è divisa tre gironi con il Messina che è inserito nel girone C. L’ipotesi per evitare conflitti e polemiche potrebbe essere quella di arbitrare partite nei girone A e B e se dovesse arbitrare qualche partita nel girone C non sarà certamente del Messina e neanche contro una diretta rivale del Messina, quando saranno chiari gli obiettivi per cui concorrerà la squadra.
Come inizia ad arbitrare?
“Inizio un po’ casualmente, da giovane ho praticato tanti sport, ma nel calcio, che mi è sempre piaciuto, non ero così bravo. Così mio padre mi propose di partecipare al corso arbitri vista la mia passione per il calcio, ho accettato incuriosito perché non mi ero mai immaginato nel mondo calcistico da quest’altra prospettiva”.
Da messinese nella stessa categoria del Messina, ma non credo la vedremo arbitrare i biancoscudati.
“Ovviamente non arbitrerò il Messina, siamo gestiti dal punto di vista delle designazioni per evitare polemiche. In serie D ad esempio ho arbitrato delle siciliane ma solo in occasioni di derby. Mi aspetto che ci sarà un’attenzione particolare su questo anche in Can C nelle designazioni”.
Lei è chiamato a prendere decisioni in pochi secondi e spesso scontenta una delle due squadre, come affronta questo aspetto del suo lavoro in campo?
“Succede spesso di scontentare qualcuno anche quando prendi la decisione corretta. Sicuramente c’è dispiacere perché entrando in campo cerchiamo di fare il meglio e sono tanti i fattori che incidono su ogni decisione. In ogni partita può capitare di scontentare una delle due squadre, ci convivi e visto che lo faccio da una vita so che è impossibile mettere entrambe le squadre d’accordo. Devo dire però che le società sono ormai più aperte ad un dialogo costruttivo e con molta serenità, spesso mi vengono a chiedere chiarimenti e confrontarsi a fine partita”.
Un compito il suo non proprio ben visto, vuole rivolgere un appello ai tifosi?
“Più che un appello vorrei dire che noi facciamo il meglio sicuramente per la nostra carriera. Quando noi sbagliamo facciamo un torto per primi a noi stessi, anche noi come le società abbiamo obiettivi e un errore nostro influisce sia sulla partita ma anche sul nostro futuro. Chiaramente l’errore può arrivare, ma perché crediamo nella decisione che prendiamo, non assolutamente per malafede come pensa qualcuno. E vorrei aggiungere che il sistema italiano ha una struttura e un modo di operare diverso dagli altri e gli arbitri italiani sono un’eccellenza nel panorama europeo”.