Il ragionamento dell’editore siciliano Ottavio Navarra non fa una piega e può essere applicato a tutti i settori dell’economia dell’isola piegati dalla pandemia. In ultimo, il fallimento, lo scorso 5 ottobre del Click day (peraltro soluzione che lasciava fuori migliaia di aziende), è la prova della distanza tra gli annunci e la realtà.
“Caro Presidente Musumeci cari Assessori Turano e Samonà, hanno ancora un senso le parole?- si chiede Ottavio Navarra, editore siciliano – Prendiamo la parola ‘urgente’ che ha fatto capolinea nei provvedimenti proposti dal governo regionale e approvati dall’Assemblea Regionale Siciliana per far fronte alle difficoltà economiche delle realtà produttive siciliane colpite duramente dalla crisi che stiamo attraversando”.
Tra queste misure fu inserita, su proposta avanzata dagli editori del mondo del libro, una norma che avrebbe dato respiro alle attività e che si traduceva in una misura non assistenzialistica ma legata a una prospettiva di rafforzamento culturale dei territori. La proposta è stata votata dall’Ars ed è diventata legge (legge di stabilità regionale, disegno di legge n. 733 del 2 maggio 2020). Da quel momento tutto tace.
Così Navarra si chiede: “E l’urgenza? Urgenza, nel vocabolario Treccani si declina nel fatto che richiede interventi immediati e rapidi. Cinque mesi sono ancora pochi? Cos’altro dobbiamo aspettare? Che inizino licenziamenti? Che si venga sotto le sedi istituzionali a protestare?”. Ottavio Navarra fa un’altra considerazione alla luce di una serie di modifiche e giusti correttivi che la Regione sta apportando alla normativa sulla concessione dei contributi alle imprese. La filiera del libro è infatti stata esclusa e non se ne comprende il motivo. Probabilmente la scarsa attenzione per il settore si è acuita nel periodo post pandemia.
“Siamo purtroppo ben consapevoli di non essere i soli a soffrire per questa drammatica situazione ma tutto ciò non lenisce le nostre difficoltà ma ci amareggia ancor di più- conclude Navarra- Ricominciamo dunque a ridare un senso alle parole. Urgente significa urgente: qui ed ora”.
Ogni giorno in più per chi amministra e per i burocrati non ha lo stesso valore che ha per chi, quelle 24 ore se le suda sapendo che non entrerà un euro se sei stato fermo. Anche il più piccolo ostacolo fa la differenza tra l’apertura e la chiusura di un’azienda, di un’impresa e di chi ci lavora. Le parole hanno un senso ed hanno un peso.