Politica

L’Amam e la crisi dell’acqua a Messina sotto la lente di De Luca

di Marco Olivieri

MESSINA – “Qualcosa non ha funzionato”. Il leader di Sud chiama Nord, a Palazzo Zanca, lo dice in modo chiaro. Nell’analizzare la sconfitta nazionale della lista “Libertà” alle europee, e il “fortino messinese” in termini di consenso elettorale, Cateno De Luca non fa riferimento solo alla crisi epocale della siccità. In particolare, cita l‘Amam. In poche parole, va valutato, con il sindaco Basile, se, assieme alla crisi epocale della siccità e ai “bastoni tra le ruote” a suo dire messi dalla Regione siciliana, ci sono responsabilità dell’Amam nella riduzione dell’erogazione idrica nelle varie zone della città. Se non tutto è stato fronteggiato al meglio, insomma.

Al riguardo, Sud chiama Nord ha presentato un nuovo grafico della distribuzione dell’acqua suddivisa per fasce orarie, con un calo complessivo. L’erogazione giornaliera risulta ridotta di due ore rispetto all’anno scorso. Ha messo in rilievo De Luca: “Faremo una verifica lunga dieci mesi che investirà assessori e partecipate. Non ho problemi a sostituire un intero Cda se è il caso. Da valutare la tempestività degli interventi e l’allineamento tra azione attuativa e input politici. La partecipata non può agire come se fosse un mondo a parte. Dall’efficacia della sua azione, che si traduce in termini di servizi per la città, dipende il consenso dei cittadini”.

Gli inghippi che hanno portato alla chiusura del parco “Aldo Moro”

E ancora: “Penso alla ferita della chiusura del parco Aldo Moro dopo gli sforzi per riaprirlo. In generale, un assessore e i rappresentanti di una partecipata devono comunicare tra di loro. Sapere quello che fa l’altro. Chi è nelle partecipate deve seguire l’indirizzo politico”. Il riferimento sembra sempre diretto all’Amam e del parco se n’è occupato l’assessore Caminiti.

“Il mancato sostegno economico ai progetti cantierabili dell’Amam, non inseriti nei fondi Fsc 2021-27” sono invece imputabili, secondo De Luca, all’ostruzionismo della Regione e in generale del centrodestra. Di certo, emerge un elemento politico: la necessità che le risposte ai cittadini avvengano in tempi certi e in modo trasparente. Quest’aspetto investe pure il senso di responsabilità, nel dovere rendere conto agli elettori, da parte dei rappresentanti nazionali e regionali. Prima lo capiscono tutti, meglio si potrà capire come sostenere una città così problematica come Messina.

La necessità che la politica recuperi credibilità

Al di là degli elementi autocelebrativi del capo politico, che non rinuncia al difficile obiettivo della presidenza della Regione, il dettaglio più interessante della conferenza stampa di ieri a Palazzo Zanca è questo: il mettere in discussione l’Amam, e gli assessori e le partecipate in generale, in termini di risposte ai bisogni della cittadinanza.

Ma su questo terreno la politica tutta, in modo trasversale, deve recuperare un’assenza di credibilità che si perde nella notte dei tempi. E nessuno può sentirsi escluso. Da questa grave mancanza di fiducia di cittadine e cittadini la politica dovrebbe ripartire. Ma veramente.