Il primo annuncio del sindaco Cateno De Luca risale a gennaio 2019: “Entro tre anni acqua 24 ore su 24 in tutta la città”. Una previsione troppo ottimistica, mancano quattro mesi e non sarà rispettata.
Nella relazione annuale dell’Amam, però, sono contenuti i progressi ed evidenziate le difficoltà, a partire dalla scarsa piovosità della stagione invernale 2020. L’acquedotto della Santissima si è attestato sugli 80 litri al secondo, i pozzi comunali sono rimasti sotto soglia minima e dal Fiumefreddo non è stato possibile captare più di 800 litri al secondo, contro la media di 930 degli anni precedenti. E le perdite reali, cioè il volume di acqua che si perde nelle infrastrutture (serbatoi, condotte principali e allacci fino al misuratore), restano elevate, il 53 %.
Ciononostante, l’Amam registra un aumento negli orari di distribuzione.
“Nello specifico è stata potenziata la distribuzione in centro città passando da 9 ore di distribuzione a 11, è stata potenziata la Zona San Jachiddu incrementando la distribuzione di 2 ore grazie all’efficientamento dell’impianto di pompaggio del serbatoio Tremonti. Stessa cosa per quanto riguarda la Zona Badiazza in cui è stata incrementata la distribuzione passando da 11 a 24 ore grazie all’efficientamento dell’impianto di pompaggio del serbatoio Ritiro. Nella Zona di Torrente Trapani Alto è stata incrementata la distribuzione, passando da 17 a 24 ore, grazie all’efficientamento dell’impianto di pompaggio nel serbatoio Trapani. Dalla rotatoria di Tremestieri fino a Villaggio Unrra la distribuzione idrica è stata potenziata passando da 12 a 16 ore, grazie ad interventi mirati di ricerca ed eliminazione perdite. Nelle zone di contrada Casalotto e contrada Baglio la distribuzione è passata da 15 a 24 ore grazie all’efficientamento dell’impianto di pompaggio del serbatoio Casalotto. In Zona Valleverde si è avuto un incremento della distribuzione di circa 5 ore grazie agli interventi di ricerca perdite. Zona Gescal, Bordonaro, Cumia Inferiore e Superiore la distribuzione è aumentata grazie agli interventi di manutenzione straordinaria effettuati sulle sorgive. Nelle zone di Santo, Fondo Fucile, Villaggio Aldisio e Valle degli Angeli si è avuto un incremento di 2 ore di distribuzione idrica grazie alla sostituzione di 900 metri di condotta. Gli interventi effettuati in Zona Camaro e Bisconte hanno fatto registrare un incremento di erogazione pari a 3 ore. In zona San Licandro alta si è avuto un incremento di 5 ore grazie all’efficientamento del sistema di pompaggio del serbatoio Olimpia. Ulteriori interventi di ricerca perdite hanno permesso di aumentare di qualche ora l’erogazione nelle zone Annunziata, Pace e Sant’Agata. L’efficientamento della pompa di sollevamento Marotta ha incrementato di un paio d’ore l’erogazione idrica nella zona a Curcuraci e Marotta”.
L’acqua – dice l’Amam – è già 24 ore su 24 sul litorale sud da Giampilieri Marina a Tremestieri, in altre frazioni della zona sud (Galati Santa Lucia, Galati Sant’Anna, Mili San Pietro, Mili San Marco e Tipoldo), ma anche in zona centro (Camaro San Paolo, Montesanto, via Palmara, via del Santo bassa, fondo Pugliatti e zona ospedale Piemonte) e nord (rione Ogliastri e piazza Castronovo sempre, Sant’Agata, Faro Superiore e le Masse solo nella stagione invernale).
Su 93 zone del territorio comunale, al 30 giugno 2020, in 11 avevano l’acqua per 24 ore, in 15 per oltre 16 ore, in 67 per meno di 16 ore.
Al 30 giugno 2021, in 36 (cioè il 38.7 % del totale) hanno l’acqua per 24 ore, in 20 tra le 16 e le 24 ore. Sono, dunque, 56 le zone con oltre 16 ore al giorno (il 60.2 % del totale), con un incremento di oltre il doppio rispetto al 2020, mentre 37 zone (il 39.8 % del totale), quasi la metà dell’anno precedente, hanno acqua meno di 16 ore al giorno.
Le zone che soffrono di più sono quattro: 1) l’Annunziata bassa (da via Leonardi a via Idelson solo 6 ore di acqua al giorno, invariato); 2) l’Annunziata alta in zona Università (solo 5 ore di acqua al giorno e anzi l’anno scorso erano solo tre ore e mezza); 3) le contrade Fondelli e Canali (7 ore al giorno, l’anno scorso 6); 4) Gesso (7 ore, l’anno scorso 5).
Ma nel 2020 erano 17, l’erogazione è dunque aumentata in 13 zone: 1) Cep, Unrra, Minissale e Contesse (riunite in un’unica zona) passano da 6 ore e mezza a 8 ore; 2) Castanea idem; 3) torrente Trapani passa da 7 ore addirittura a 24 ore; 4) Reginella alta e Irccs (unica zona) da 7 a 12 ore; 5) via Palermo alta, viale Giostra alto (unica zona) e 6) San Licandro alto da 7 a 10 ore; 7) le contrade Sorba, Catanese e Citola (unica zona) da 5 a 10 ore; 8) via Panoramica, Paradiso e viale dei Tigli (unica zona) da 7 a 8 ore; 9) contrada Luvarazzi di Faro Superiore da 5 addirittura a 24 ore; 10), 11) e 12) le tre Masse da 7 a 12 ore; 13) Altolia da 6 a 9 ore.
L’Amam “considera soddisfacente il lavoro eseguito sulla ricerca perdite, sulla gestione telemetrica delle risorse stoccate e sul collegamento di nuove risorse già avviato dal 2018 e che porterà la città ad avere erogazione 24 ore nel giro di 2 anni” per poi affermare che “restano criticità laddove il sistema idrico è vetusto e le pressioni fanno aumentare le perdite e per questo sono in fase di progettazione le soluzioni che permetteranno di aumentare la potenzialità di erogazione per arrivare, nei tre anni, ad avere l’acqua 24 ore a Messina”.
Insomma due o tre anni a partire da ora, e non dal 2019 come annunciato in passato. Sarà la volta buona?