Politica

Lamorgese denuncia De Luca, in scena la Procura. Il sindaco: “Procedete pure”

“Invito il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ad autorizzare la Procura a procedere nei miei confronti. Questo è un processo che desidero affrontare, in considerazione di ciò che definisco – per quello che si è generato in Italia – un crimine di Stato. A supporto di tali affermazioni, in tribunale porteremo tutta la documentazione, per dimostrare che ciò con cui dobbiamo fare i conti, non è solo contro il Coronavirus, ma anche le nefaste conseguenze della malaburocrazia e della politica dei principianti allo sbaraglio”.

Non si è fatta attendere la risposta dell Sindaco di Messina, Cateno De Luca, sulla richiesta a procedere della Procura di Messina fatta al Guardasigilli, per il reato di vilipendio. De Luca ripercorre le tappe di questo scontro istituzionale con il Ministro Lamorgese. «Ricordo che l’iniziale denuncia da parte del Ministro dell’Interno è scattata a seguito delle affermazioni del Primo cittadino durante l’occupazione del Porto di Messina del 23 Marzo scorso, durante la quale ha mandato “a quel paese” il Viminale, denunciando un “depistaggio di Stato”. Parole giunte a seguito delle contestazioni – da parte del Ministero – dei dati sul flusso incontrollato di soggetti che affollavano lo Stretto, in attesa di imbarcarsi per la Sicilia. Dati comprovati da immagini e video, che secondo il Ministro Lamorgese erano mendaci».

Ma il sindaco non ha dubbi: «A smentire ciò che per me era una “sottostima dei numeri per nascondere la realtà dei fatti e giustificare attacchi e omissioni di un sistema di controllo farlocco”, sono i verbali delle forze dell’ordine a supporto di quanto affermato dal Sindaco peloritano, nel corso dei controlli durante il suo contestato presidio lungo la zona portuale di Rada San Francesco a Messina, che ha causato la denuncia di 10 soggetti per irregolarità delle dichiarazioni, a seguito della constatazione delle Forze dell’ordine e della Polizia di stato».