Dal lettore Giuseppe Smedile riceviamo e volentieri pubblichiamo una sintesi dei problemi che affliggono Acqualadrone, con un appello agli amministratori.
In primis la ridistribuzione delle docce non appare equa, così come lamentato dagli abitanti del borgo. Totalmente scoperta la zona centrale del paese e la zona che precede il capolinea del pullman. Tutti paghiamo le tasse e tutti abbiamo gli stessi diritti. Inoltre, la scerbatura è stata fatta mesi fa ma a macchia di leopardo e le zone scoperte sono state pulite da abitanti del borgo. Vorrei pure ricordare che, prima che iniziasse l’estate, andavano riposizionati i massi – ormai inesistenti – a protezione del villaggio e possibilmente con tecniche diverse. Ad esempio riposizionati in maniera analoga a come è avvenuto verso la fine del paese, dove i risultati sono concreti e visibili.
Continua il lettore: “Ancora più grave che tante case di Acqualadroni, oramai, siano a pochi metri dal mare, protette solamente da una barriera di New Jersey antiestetici, bruttissimi da vedersi e da sostituire immediatamente con la continuazione del muretto di contenimento, così come è giusto che sia e come è stato assicurato in seguito alla mareggiata del 23 novembre 2022. E, nel contempo, sarebbe opportuno darci notizia dello stato di calamità a suo tempo richiesto alla Regione siciliana e di cui ancora non si sa nulla.
Per completezza e per dovere civico evidenzio, ancora una volta, la pericolosità delle sterpaglie che insistono ai bordi della strada e che ormai invadono abbondantemente le carreggiate che vanno da Mortelle a Ponte Gallo. Bisogna intervenire subito!
Infine vorrei ricordare agli amministratori che Messina non è solo Panoramica, Piazza Cairoli, Piazza Duomo o il Pilone di Torre Faro. Messina, signor sindaco, è principalmente rappresentata dai villaggi. VIllaggi totalmente abbandonati, eccezione fatta quando d’inverno i “colpi di mare” entrano nelle case delle persone e allora, per quella sciagurata occasione, è tutto allertato: televisione, giornali. etc. Dopo qualche giorno si dimentica tutto e si ritorna nell’oblio.
Giuseppe Smedile