Mentre continua il braccio di ferro tra governo regionale e governo nazionale, mentre chiude l’hotspot di Bisconte e iniziano a svuotarsi, come a Pozzallo, le altre strutture della Sicilia, si leva alto l’appello del sindaco di Lampedusa, Totò Martello, affinchè Roma dichiari lo stato d’emergenza richiesto sin da giugno.
“Le condizioni di vivibilità all’interno del Centro di accoglienza di Lampedusa sono insopportabili, e sarà così fino a quando non si avvieranno trasferimenti in misura tale da superare il sovraffollamento: è una situazione che ho denunciato da tempo, così come l’allarme per aumentare la sorveglianza ed impedire che migranti escano dalla struttura– dichiara Martello– C’è il problema delle imbarcazioni ammassate al Molo Favaloro, ci sono le difficoltà legate all’insufficienza delle strutture sanitarie, c’è la calamità dei relitti delle barche dei migranti affondate nel nostro mare che danneggiano la marineria locale. Ci sono i disagi nei collegamenti marittimi, con navi inadeguate ed insicure.
“E come se non bastasse – continua Martello- ci sono le fake-news, frutto di una insopportabile speculazione politica ed elettorale, che diffondono paure ed odio sociale, ed affossano la nostra economia. Insomma, a Lampedusa c’è assoluta necessità di ripristinare condizioni di ‘normalità’, a 360 gradi, anche perché a tutto questo si aggiunge l’emergenza Covid. E non possiamo non aggiungere che ci preoccupa il silenzio del presidente del Consiglio Conte sul tema delle migrazioni e delle regole dell’accoglienza”.
Il sindaco di Lampedusa fa l’ennesimo appello al ministro per il Sud Provenzano affinchè, con la sua sensibilità, si faccia portavoce al tavolo del governo nazionale per sostenere la richiesta dello stato d’emergenza. Anche il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, torna a chiedere al governo Conte l’accoglimento della richiesta. Sul fronte ricorso al Tar, depositato ieri da Conte e Lamorgese, il governatore ha annunciato di voler tirare dritto e di essere pronto a difendere sul piano del diritto le ragioni della sua ordinanza.
“In queste ore- scrive Musumeci– tantissimi intellettuali e giuristi di ogni area mi stanno esprimendo il loro sostegno. E si fa strada sempre più la consapevolezza che il diritto alla salute e la dignità della persona non possono essere negoziabili. I razzisti veri sono quelli che fanno finta di nulla davanti a tragedie, quelli del business dell’immigrazione e dell’accoglienza. Noi abbiamo sempre detto NO ai mercanti di uomini che solo una politica seria può bloccare. Mi conforta, tra tante inutili polemiche, il sentimento di condivisione del popolo siciliano e di tanti da ogni parte d’Italia. La nostra è una battaglia di civiltà. Che non si fermerà”.
Nel frattempo i migranti dell’hotspot di Pozzallo sono stati trasferiti e circa 800 migranti hanno lasciato Lampedusa, sebbene quei luoghi continuino a restare strutture sovraffollate e disumane. Da oggi si avvia la chiusura dell’hotspot di Bisconte dopo che gli ultimi 40 migranti sottoposti a tampone dopo la quarantena sono risultati negativi.
“Abbiamo scongiurato il rischio – ha dichiarato De Luca – di mantenere una struttura che ha messo a repentaglio la pubblica e privata sicurezza. Ricordo che nell’arco di un mese, sono fuggiti da quella struttura oltre 50 migranti e ovviamente non potevamo accettare che questa situazione creasse un pericolo costante. Mantenere in vita una struttura che oltre a essere inadeguata era abusiva, sarebbe stato nocivo sia per i migranti che per la comunità locale. Ringrazio la prefetta Librizzi per la celere comunicazione: andiamo avanti nel rapporto di sana collaborazione per il bene dei siciliani”.