Dopo Francantonio Genovese, Franco Rinaldi e Maria Tindara Gullo è la volta degli inquilini di Palazzo Zanca di ufficializzare il passaggio a Forza Italia. Ognuno lo sta facendo con un singolo comunicato e con dichiarazioni rese in Aula ad apertura di seduta.
Di seguito il comunicato di Giuseppe Santalco, capogruppo di Felice per Messina, per il quale si tratta di un ritorno alla casa madre, Forza Italia.
“La politica è come un fiume, scorre lento lungo il suo letto, ma ogni tanto esce dagli argini esprime la sua forza e poi pian piano torna a ripercorrere il suo percorso per arrivare al mare. Una vita segnata da un impegno politico, cresciuto alla scuola democristiana con il fulgido esempio del patriarca familiare, ho iniziata la mia attività politica nel 1994 rappresentando la zona sud in cui sono nato. Diverse campagne elettorali , sempre a contatto con il mio elettorato ed i cittadini, incarichi istituzionali significativi, esperienze alla Provincia, al Comune, allo Iacp ed all'Ato idrico con dedizione, stakanovismo, dirittura morale alla continua ricerca del bene cittadino. Nel 2013 decido di provare a continuare il mio ciclo politico nel luogo più nobile della politica cittadina "il Consiglio Comunale", scommettendomi solo con i miei amici, senza partito e senza alcun aiuto esterno, in una difficile campagna elettorale schierandomi con la lista civica del candidato Sindaco Calabrò espressione di un PD moderato, avvicinandomi a Francantonio Genovese che era confluito nel PD quale ex Margherita. Scoppiata la bufera giudiziale, io ed alcuni amici consiglieri ci siamo trovati soli con noi stessi,con una velata e strisciante vena polemica da parte delle c.d. anime storiche del PD che in questi anni sono state più bande armate che effettive espressioni di democrazia e coinvolgimento. Un partito senza testa e senza anima, commissari più sulla carta che effettivi punti di riferimento, continui contrasti e visioni diverse dell'impegno politico con chi pensava di incarnare in maniera esclusiva lo spirito democratico. Sicuramente tante volte non mi sono sentito a mio agio. L'arrivo dei Commissari mandati nel basso impero da Renzi ha reso colma la misura. Comunicati privi di alcun rapporto con la realtà politica locale, manifestazione di forza rivolta ai Consiglieri relativamente ai rapporti con la Giunta Accorinti, interventi "repressivi" nei confronti di chi, magari superficialmente, aveva manifestato opinioni diverse rispetto ad un pensiero unico, accanimento nei confronti dei colleghi che, purtroppo, stanno affrontando un momento difficile nel loro impegno come Consiglieri e da ultimo un tesseramento che ha coinvolto solo le c.d. "anime del partito" o meglio correnti, senza minimamente informare i Consiglieri. Ciò con lo scopo precipuo di eliminare quelli scomodi, i non allineati con il verbo Renzi, gli appestati quali amici di Genovese,e coloro che erano coinvolti, ancora nella fase preliminare, in indagini giudiziarie.
Queste le ragioni per cui ho deciso in piena coscienza e libertà nel non riconoscermi più in questo PD messinese; troppa convenienza spacciata da candore di facciata; troppa ambizione cavalcata sul livore; troppa sete di vendetta e di potere soddisfatta da somministrazione di calici velenosi. Spero che gli amici rimasti trovino in questo PD nuovi stimoli, anche se dovranno confrontarsi con focolai sempre accesi e con coloro che hanno contribuito a sconfitte elettorali; tant'è questa è la politica, non critico nessuno, non voglio però subire gogne mediatiche ed auguro al PD messinese di saper rappresentare solo i veri bisogni della città. Ciò non significa che non continuerò il mio impegno politico come ho sempre fatto da quasi vent'anni, da Consigliere Comunale e nella mia qualità di capogruppo.Lo farò insieme a tanti altri amici colleghi, deputati nazionali e regionali, in un percorso politico a fianco di Genovese alla ricerca di nuovi stimoli, mettendo sempre al primo posto il piacere di fare politica e l'impegno sul sociale, interpretando lo spirito di Albert Camus "Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminare davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico"; il tempo sarà galantuomo ed aprirà le porte della verità”.
Più sintetica la nota di Benedetto Vaccarino, da sempre fedelissimo di Francantonio Genovese: “La mia storia personale e politica si è incrociata, in modo indissolubile con quella del mio amico Francantonio Genovese. Non ho bisogno di molte parole per esprimere ciò che testimonia la mia vita. Ho iniziato il mio percorso di impegno nella mia città con Genovese. Sino a quando avrò forza continuerò con Francantonio Genovese. Ho ancora molta passione che ricavo impegnandomi giornalmente soprattutto in favore di coloro che non hanno voce, di coloro che sono stremati dalla mancanza di opportunità, di coloro che vivono in quartieri dimenticati, di coloro che non si lasciano incantare dalle chiacchiere e che hanno il diritto di esigere fatti. Il tradimento del Pd nei confronti di Francantonio Genovese mi aveva messo in allarme. Io, le persone che mi stanno accanto, tutti quelli che con semplicità, umiltà, generosità si confrontano con i bisogni del prossimo più prossimo non siamo capaci di cinismo…non sacrificheremmo sull’altare della convenienza elettorale un uomo. Francantonio Genovese è stato abbandonato e con lui tutti noi. Abbraccio con convinzione questo percorso in Forza Italia. L’ipocrisia del Pd era diventata insopportabile. In Forza Italia con Francantonio cambieremo in meglio Messina e la Sicilia con un progetto di rilancio, di sviluppo, di crescita, perseguendo nell’affermazione del bene comune, come bene di ciascuno e di tutti”.
Ecco invece la nota di Carlo Cantali, come Santalco del gruppo "Felice per Messina". “In riferimento al repentino cambiamento della geografia politica messinese, con la presente premetto che la mia condotta politico amministrativa é stata da sempre collegata come esponente della società civile e dirigente provinciale delle Acli, ponendo all'apice delle mie azioni " lo sviluppo e la cura del territorio in modo da garantire una sua migliore vivibilità".
Dal 1998 al 2003 eletto nella lista dei Cristiano Democratici per la Repubblica e dal 2003 al 2008 eletto nella lista di Forza Italia come consigliere circoscrizionale e successivamente da consigliere comunale (eletto nella lista "Felice per Messina" nelle scorse elezioni del 2013), manifesto tutta la mia preoccupazione e perplessità sulle recenti determinazioni assunte dal Partito Democratico, che hanno fatto prevalere posizioni assolutamente inconsistenti sul piano politico, di rilievo esclusivamente mediatico, tra l'altro avvalorate dalle affermazioni dichiarate a più riprese dall'on. Carbone a mio avviso contrastanti e incoerenti, in quanto sono state valorizzate le inaccettabili posizioni di chi, pur dall'interno del Pd, ha sostenuto elettoralmente il sindaco Accorinti, anziché rilevarne l'incompatibilità rispetto al partito politico di riferimento.
Apprezzo fermamente la scelta dell'on. Francantonio Genovese, con il quale mi lega un trascorso politico condiviso, se pur in periodi alterni, che ha profonde radici popolari da sempre in linea con quei principi democristiani che hanno ispirato sin dalle origini il mio impegno politico.
Ribadita la contrarietà ad ogni forma di estremismo e velleitarismo e riaffermato con determinazione il valore assoluto del concetto di 'centralità della persona' nell'impegno sociale e politico, ritengo essenziale guardare esclusivamente all'interesse della città.
Pertanto in questa fase sottolineo, rimarcando la mia assoluta autonomia di scelta facilmente rilevabile dal mio excursus politico-istituzionale, di rimanere fedele ed ancorato al percorso originario che ha dato luogo alla mia adesione al gruppo consiliare denominato "Felice per Messina".
Sul tema è intervenuto anche Nicola Cucinotta. “Esco da un periodo di lungo silenzio a causa di una vicenda politico-giudiziaria che, obtorto collo, ha investito anche la mia persona. Al riguardo, per il rispetto che nutro nei confronti della magistratura, preferisco non dire alcunché, certo che presto riuscirò a dimostrare la totale estraneità ai fatti contestatimi. Ho sempre inteso la politica come servizio/dovere verso la comunità, uno strumento che funga da cinghia di trasmissione tra le istanze dei cittadini e le istituzioni.
L'impegno e la dedizione profusi in questi anni di duro lavoro, che credo abbiano caratterizzato la mia attività politica prima dentro la Margherita e dalla sua costituzione all'interno del Pd, mi inducono a compiere una scelta coerente con quella scala valoriale che ha indirizzato il mio percorso. Pietro Nenni diceva: "fa quel che devi, succeda quel che può". In questo momento di profonda riflessione é necessario che io faccia "…quel che devo…". L'ardua scelta che sto per compiere, è dettata da molteplici fattori che vanno dalla sospensione immotivata dal partito democratico, alla totale mancanza di un percorso politico/ organizzativo di un partito ormai senza anima e senza idee, capeggiato da dilettanti allo sbaraglio, da arrivisti, da "young politicians" privi di contenuti, accecati dall'ambizione e sospinti da discutibili principi, da malvagi speculatori e falsi moralisti miopi politicamente, da voltagabbana responsabili dell'attuale sfascio che hanno condotto una campagna elettorale contro gli interessi di quello stesso partito di cui fanno parte.
Non riconoscendomi più da troppo tempo nelle scelte "irrazionali" compiute da questi organi di partito, e non identificandomi in nessun'altra forza politica – men che meno nel partito Forza Italia, nonostante l'amicizia e l'affetto che nutro nei confronti dell''On. Genovese, a differenza di quanto hanno riportato erroneamente talune testate giornalistiche in questi giorni, paradossalmente senza aver mai contattato il sottoscritto – sono costretto a dissociarmi dal gruppo di appartenenza del Pd per confluire nel gruppo consiliare dei "Progressisti Democratici" , fino a quando non mi sarà possibile individuare, con maggiore contezza, una componente partitica matura e genuina, che abbia un percorso politico e organizzativo chiaro e cristallino e che sappia rappresentare al meglio ciò che mi sta più a cuore: l'interest rei publicae. Mi accingo, dunque, a intraprendere la strada meno battuta, sicuro che questa mia scelta, alla fine, farà la differenza. Ora più che mai, ritengo sia necessaria una vis propulsiva che propenda verso una "vera" rivoluzione culturale e sopratutto morale che investa tutti.
Messina ha bisogno di ritrovare l'identità perduta per risorgere dalle ceneri dell'indifferentismo politico che, da troppo tempo, la caratterizza e la affligge.
L'auspicio è che questo stato di apatia cessi il prima possibile affinché la nostra amata città non continui ad essere una semplice, seppur bella, cornice senza quadro. A tutti coloro che credono in me chiedo solo di comprendere e condividere le ragioni di questa mia scelta dovuta. Io continuerò ad agire nell'interesse esclusivo dei cittadini che mi onoro di rappresentare".
Sulla stessa linea anche Francesco Pagano: “Le modalità con cui si è svolto il recente tesseramento del PD messinese, mi porta ad esprimere vivo rammarico per come è stato gestito dal Commissario e dai responsabili locali. Ancora una volta si è fatto riferimento ai gruppi correntisti del PD, senza coinvolgere e contattare i consiglieri Comunali e chi come me nella qualità di Capo gruppo ha sempre svolto un ruolo politico in seno al Consiglio Comunale, anche come rappresentanza del PD in cui ero iscritto dal 2013. Già con il Commissario avevo avuto modo di non condividere alcune scelte da lui fatte nei confronti della Giunta Accorinti, anche per un suo atteggiamento arrogante, volto solo ad imporre ai Consiglieri le decisioni romane, relativamente anche al tema attinente la sfiducia al Sindaco Accorinti. Per questi motivi non intendo aderire al PD messinese e continuerò in Consiglio Comunale il mio impegno nei confronti della città, quale Capo gruppo consiliare relazionandomi con i miei colleghi e cori l’amico Francanfonio Genovese nel mio futuro cammino politico”.
Insieme a Genovese è passata al gruppo di Forza Italia alla Camera Maria Tindara Gullo che scrive: “Il percorso politico tracciato in questi mi ha visto occuparmi di problematiche legate alla famiglia, ai soggetti disagiati, alle questioni inerenti i trasporti, i servizi ed all'annosa situazione dei precari. Tantissime volte ho sollecitato il Governo ed il Parlamento in tal senso. Purtroppo, raramente, insieme a qualche collega volenteroso, sono riuscita ad incidere su un'attività governativa e parlamentare sempre appiattita sulle scelte del Premier. Commissioni e Parlamento sono sempre stati monopolizzati da atti del Governo, lasciando poco spazio all'attività dei parlamentari, salvo fossero quelli vicinissimi a Renzi o di suo diretto interesse. Comunque, non sempre condividendone le decisioni, per spirito di partito ho sempre votato allineandomi alle scelte del gruppo. Rispetto al programma con cui mi sono presentata agli elettori ho subito diverse delusioni determinate da alcune scelte politiche non adeguate alle necessità di interi settori (sanità, scuola, sicurezza, forze dell'ordine, mercato del lavoro, trasporti) nonché ad alcune decisioni infauste per la Sicilia in materia economica e di bilancio (riduzione dei trasferimenti, Masterplan, precari, trasporti). Mentirei se dicessi di non aver sofferto enormemente per alcune azioni ciniche di Renzi: la scelta di acuire la spaccatura nel PD di Bersani, quella di pugnalare alle spalle Letta ed, infine, non da ultima, quella più dolorosa di fare carne da macello di un uomo mite come Francantonio Genovese, colpevole solo di essersi trovato a dover affrontare un problema giudiziario poco prima delle elezioni europee. Con il risultato che per motivi diversi tutti e tre sono stati sacrificati sull'altare di Renzi. Per non parlare delle scelte relative al tesseramento al PD fatte in segreto senza confrontarsi con il territorio. La mia, non è una scelta istintiva, è una decisione ponderata nell'interesse generale. Bisogna, adesso, lavorare per il futuro. Quindi, la decisione di aderire a FI è quella di scegliere un partito di centro che si sta rinnovando e guarda con sensibilità simili a quelle mie e del mio elettorato alle problematiche dell'Italia, in generale, e della Sicilia in particolare. Tutto questo dovevo ai miei amici e ai miei elettori affinché comprendano il travaglio della mia scelta”.