3 bandi, il primo annullato il 30 dicembre dal Sindaco De Luca, poi ripubblicato ad aprile e infine di nuovo a giugno con tempistiche ancora più brevi. È il bando di gara per l’affidamento del servizio del canile.
“Vogliamo bloccare un bando che causa la “deportazione” dei cani del Comune di Messina, un bando controproducente tanto per la città quanto per gli animali” lo afferma Patrizio Brianti che ha creato una petizione online per fermarlo.
“Non vogliamo far polemica, cerchiamo un dialogo e un confronto per evitare una risoluzione drammatica della vicenda”.
Per questo motivo Brianti ha avviato su change.org la sua petizione (per firmare basta recarsi sul sito e cercare “canile di Messina”), una petizione che in sole 24 ore ha ottenuto 2500 firme e ad oggi ne conta ben 5000. La popolazione messinese, e non, ha aderito subito mostrando forte condivisione per la sua esigenza, ma il termine del bando è alle porte.
“Il punto di vista comune è che non sia possibile destinare una cifra così alta, in un bando della durata di soli due anni, per qualcosa che non costituisce una soluzione al problema. 3 bandi uguali solo per liberarsi dei cani senza risolvere nulla, sarebbe meglio destinare quella cifra ad aspetti più importanti, concreti e permanenti” spiega Brianti.
Il bando era stato annullato a dicembre, concordando la realizzazione di un rifugio e di un Canile Comunale ma – dichiara ancora Brianti – “era solo un’illusione, serve una soluzione permanente, non una presa in giro momentanea, è come mettere un cerotto ad una persona che ha un’emorragia. Spero di incontrare presto l’Assessore Minutoli che ho contattato, insieme al Sindaco De Luca, per comprendere il loro punto di vista”.
Secondo Brianti è, infatti, assurdo pubblicare un bando, durante il lock down, su una questione così sensibile, senza il confronto con le tante associazioni che si prendono cura dei cani, senza puntare su di loro, senza neanche provare ad usufruire dei loro servizi totalmente gratuiti. “Una soluzione da vigliacchi, orientata sui propri interessi, a chi cura gli animali da anni bastava un semplice supporto per evitare tutto questo”.
Per tal motivo propone, piuttosto, di basarsi sulla realizzazione di un piano di sterilizzazione, sulla costruzione di un Canile e sul confronto con le associazioni.