Sport al tempo del Covid-19, Olimpiadi di Tokyo, Pietro Mennea, Annarita Sidoti e situazione della realtà siciliana e futuri campioni dell’atletica. Sono solo alcune delle tematiche che, nel corso di una intervista via social, abbiamo trattato con il dott. Marius D’Amico, tecnico FIDAL, istruttore di atletica leggera e Presidente dell’Associazione Onlus “Gymnasium Riviera Ionica”.
Marius D’Amico ha sottolineato che è stato giusto fermare il mondo dello sport “al fine – ha affermato – di evitare assembramenti, nonostante il primo DPCM prevedeva, in accordo con il CONI, la possibilità di far svolgere ai professionisti, attività in programmazione delle Olimpiadi, che passeranno alla storia come i primi giochi che si terranno in data dispari”.
“Le nuove date, – ha aggiunto il tecnico FIDAL – esattamente un anno dopo quelle inizialmente previste per il 2020 hanno anche il vantaggio che qualsiasi interruzione al calendario sportivo internazionale causata dal rinvio possa essere ridotta al minimo, nell’interesse degli atleti e delle federazioni. Inoltre, queste date forniranno tempo sufficiente per completare il processo di qualificazione. Saranno inoltre attuate le stesse misure di mitigazione del calore previste per il 2020”.
Parlando di atletica impossibile non parlare di Pietro Mennea e Annarita Sidoti. Per “La Freccia del Sud”, l’atletica, lo sport, fu proprio l’occasione del riscatto, come per gli atleti americani di colore. Ancora oggi ricordati l’oro nei 200m per soli 2 centesimi di secondo (20”19 e 20”21) e anche il bronzo con la staffetta 4×400 m.
Per la Sidoti parlano i numeri, 47 presenze in nazionale, tre partecipazioni olimpiche e sei ai campionati Mondiali. Dopo Spalato vince ancora l’oro agli Europei indoor (Parigi 1994), sui 10 km alle Universiadi di Fukuoka (1995) e agli Europei di Budapest (1998). Medaglia d’argento, sempre sui 10 km, agli europei all’aperto di Helsinki 1994 e ai Giochi del Mediterraneo del 1997. Il 1997 è l’anno d’oro per Annarita: campionessa mondiale sui 10km di marcia ad Atene con 42’55’’49. Due le medaglie di bronzo: alle Universiadi di Buffalo (1991) e Catania (sempre 1997). Dieci volte campionessa italiana, spaziando dai 3 a 20 km di marcia.
Entrambi però, scomparsi troppo presto, quando ancora, nel pieno della loro attività, erano ancora lì ad impegnarsi nel mondo dello sport e del sociale.
“Il futuro dell’atletica – afferma Marius D’Amico – nella velocità è rappresentato da Filippo Tortu, e non è poca cosa. Record italiano con 9’’99, argento ai Mondiali Under 20 del 2016, oro agli Europei Under 20. Non avevamo un velocista così da troppo tempo”.
“Nel salto in lungo invece – prosegue il tecnico – è rappresentato da Antonino Trio, classe 1993, ha già vinto campionati nazionali di categoria e plurimedagliato ai Giochi delle Isole 2010, ha partecipato nel 2013 ai Campionati Europei Under 23 svoltisi a Tampere”.
Entrambi, accomunati dalla semplicità senza troppo sforzarsi. Aiutati da una genetica che permette a loro di ottenere i risultati che hanno ottenuto. Importante prima confrontarsi con se stessi, che con gli altri.
“Purtroppo all’atletica messinese mancano gli allenatori: ce ne sono pochi. E mancano anche, soprattutto, le strutture – afferma in conclusione il Presidente dell’Associazione Onlus “Gymnasium Riviera Ionica. Se ci fossero strutture e la volontà di sviluppare il movimento, anche in ambito giovanile, si creerebbe un po’ di movimento”.