MESSINA – “Premialità legittime e meritate. I risultati straordinari sono sotto gli occhi di tutti”. Atm risponde al consigliere Alessandro Russo, del Pd, che in una nota ha parlato di “premi a sei dipendenti da sospendere”. Sottolinea l’azienda: “Riteniamo opportuno fornire ulteriori elementi utili a delineare il quadro delle pratiche incentivanti in uso in favore della totalità dei dipendenti. Le contestazioni mosse riguardano la corresponsione di premialità in favore di alcuni dipendenti, prontamente ascritti a un ipotetico cerchio magico. Ma si tralascia di sottolineare che le modalità con cui esse vengono erogate sono identiche a quelle in uso per l’erogazione delle premialità cosiddette “sindacalizzate”, in quanto oggetto di trattative di secondo livello con le organizzazioni sindacali. Dispiace notare che puntualmente siano espresse critiche nei confronti dell’operato della azienda, assolutamente lecite e legittime ove esse fossero opportunamente motivate e supportate, mentre le stesse voci, che si premurano di sottolineare aspetti negativi, non si siano mai espresse in favore di una realtà che in pochi anni ha raggiunto risultati ragguardevoli e sotto gli occhi di tutti”.
Anche sull’uso della macchina aziendale, altro argomento di un intervento di Russo e Felice Calabrò, l’azienda rivendica la “correttezza del proprio operato”.
Continua la nota di Atm, con presidente Giuseppe Campagna: “A voler pensare male, sembrerebbe di leggere una certa antipatia nei confronti di quest’azienda, che fino a pochi anni fa era in condizioni che definire disastrose non rende giustizia. Periodi, quelli, in cui la città è stata anche amministrata da schieramenti politici cui le voci critiche appartenevano. Che dire, Atm S.p.A. funziona, per la prima volta da alcuni decenni, e la città ha una società di cui essere orgogliosa. Ma le ambizioni politiche e lo storico atteggiamento tafazziano deve ad ogni costo venire fuori. Il giocattolo funziona e quindi cerchiamo di guastarlo. Il giocattolo funziona e quindi se taluni dipendenti vengono premiati, perché l’azienda vede i risultati dell’attività, quei risultati che la sinistra pariolina non coglie per mancato utilizzo dei mezzi pubblici, vediamo di guastarlo”.
Continua il comunicato della partecipata: “Sarebbe opportuno ricordare e rappresentare cos’era l’Atm, ente pubblico, rispetto ad Atm S.p.A.. Società che condivide con la precedente solo l’acronimo. Senza una premessa di tale genere, le note si qualificano da sole. Le pensiline smart installate nella nostra città si trovano solo in pochissime città italiane, probabilmente tutte collocate sopra la linea gotica o in gran parte nelle città emiliane che il redattore della nota dovrebbe ben conoscere. Ma da messinese tafazziano se certe cose vengono fatte in Emilia sono fantastiche, mentre nella propria città non si vedono”.
E ancora: “Ci viene da chiedere scusa per la premessa, però, riteniamo doveroso chiedere rispetto per il lavoro di oltre 500 dipendenti di Atm. Ed è troppo facile disprezzare il lavoro degli altri e i risultati raggiunti. Il cosiddetto cerchio magico riguarda dei dipendenti che l’azienda apprezza e sulla stima di Atm per i dipendenti che lavorano non si dovrebbero nutrire dubbi, visto che se i risultati ci sono significa che le scelte gestionali e i dipendenti che vengono utilizzati per realizzarle sono corretti. Quindi è erroneo asserire che il raggiungimento dei risultati dei dipendenti di cui si tratta è espresso in arido burocratese, perché qui di arido c’è soltanto un certo modo di fare politica”.
Insiste la società: “Riteniamo opportuno ricordare a chi non ricorda o a chi vuole far finta di non saperlo, che l’erogazione delle premialità (sia sindacalizzata che quella aziendale) avviene con le stesse modalità già in uso nella vecchia Atm: anticipazioni mensili (senza che ciò destasse preoccupazione in chi adesso grida allo scandalo) senza che però seguisse una doverosa verifica degli obbiettivi raggiunti. Sta in questo la differenza tra il vecchio ed il nuovo approccio: laddove si riscontrasse il mancato conseguimento degli obiettivi, l’azienda predispone il recupero a conguaglio delle premialità non dovute, disponendo eventualmente la sospensione dell’erogazione della parte restante. L’azienda intende, con il sistema delle premialità, gratificare il lavoro di chi investe tempo ed energie, sottraendole alla propria vita privata, per il miglioramento di Atm. E ritiene altresì giusto che queste persone vengano premiate per i loro sforzi. Non esiste alcun cerchio magico, come il redattore della nota, forse mosso dall’esigenza di guadagnare visibilità, stante le prossime consultazioni in seno al suo schieramento politico, vorrebbe fare credere. Esistono dipendenti, che con spirito di abnegazione, contribuiscono giornalmente al raggiungimento di obiettivi che fino a pochi anni fa nessuno poteva immaginare”.
Poi l’azienda si sofferma sull’altro tema sollevato da Russo: “Infine, per quanto riguarda l’uso delle macchine aziendali, appare evidente che una azienda, impegnata quotidianamente in molteplici impegni non solo locali, ma anche regionali e aziendali, predisponga un sistema di trasporto rapido ed efficiente per i vertici aziendali e per i dipendenti impegnati nelle attività. Di conseguenza, non si comprende dove sia lo scandalo. Tra l’altro, si rammenta al redattore della nota, che, evidentemente guarda al futuro con una visione arcaica, che i veicoli aziendali, a seguito delle evoluzioni tecnologiche intercorse negli ultimi anni, non utilizzano fogli di marcia, ma il loro utilizzo è monitorato attraverso il rilevamento della distanza chilometrica e del carburante consumato. Il cosiddetto “libro di bordo”, invece, viene compilato per le autovetture in leasing. Il tutto per far fronte alla necessità di monitorare costantemente il chilometraggio e per evitare il superamento dei km contrattualmente concordati, ovvero allorquando la stessa autovettura viene ad essere utilizzata da più soggetti al fine di controllarne la giusta cura”.
“Ciò, non avviene per i mezzi assegnati alle esigenze della direzione aziendale e del Cda poiché vengono utilizzati sostanzialmente sempre dalle stesse persone. Anche a questo proposito, sarebbe cosa giusta quella – per chi scrive e per chi legge – di fare buon esercizio e coltivare la memoria su quelli che erano i trasporti pubblici a Messina fino al 2018 e quelli che sono diventati prima con De Luca e adesso con Basile. Spiace dover amaramente prendere atto– dichiara il presidente Campagna – come, troppo spesso in questa città accada che a una doverosa convergenza verso il perseguimento degli interessi generali della comunità messinese, da parte di tutti coloro che ricoprono un ruolo elettivo e pubblico, si contrapponga la necessità di alcuni di ricercare a tutti i costi e in modo ossessivo, l’occasione per screditare sacrifici, lavoro, impegno e dedizione. Sacrifici che hanno portato, grazie soprattutto al lavoro infaticabile proprio dei dipendenti di Atm S.p.A., il trasporto pubblico locale della città di Messina ai primi posti in Italia. Tutti noi di Atm Spa siamo abituati a lavorare duro, incuranti delle critiche strumentali, e continueremo a farlo sempre avendo come obiettivo l’interesse generale e non la contrapposizione politica”.