MESSINA – Contrordine. Laura Castelli non diventa capo di gabinetto del sindaco metropolitano di Messina. Bensì consulente di Federico Basile in modo da avere quella flessibilità necessaria per svolgere attività politica. L’ex viceministra Cinquestelle all’Economia è presidente di Sud chiama Nord e l’incarico istituzionale le avrebbe impedito di agire e spostarsi per il movimento a livello nazionale.
Sulla novità interviene il gruppo d’iniziativa e resistenza civica “RispettoMessina”: “Tempo fa avevamo evidenziato che la nomina del nuovo direttore generale dell’ente Città metropolitana di Messina, Giuseppe Campagna, prevedeva l’attribuzione di una mega indennità di carica che, insieme ad altre retribuzioni legate all’espletamento di ulteriori funzioni, raggiunge la cifra di circa centottantamila euro annui. Il tutto in un ente che ha visto sempre di più la riduzione dell’organico e del personale in servizio. E che, al 2023, era costituito da circa 555 dipendenti a tempo indeterminato. Poi, con decreto sindacale n. 246 del 30 dicembre 2024, il sindaco Basile aveva conferito l’incarico di capo di gabinetto con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e determinato alla dottoressa Laura Castelli. Un ruolo quindi dirigenziale, con relative attribuzioni economiche, che implicava una presenza giornaliera con la timbratura del cartellino di presenza, e un impegno a tempo pieno ed esclusivo”.
Continua il gruppo politico: “Ma a distanza di meno di un mese, e stavolta senza fanfare e senza “benedizione” da remoto del presidente della Regione Schifani, lo stesso sindaco Basile, con decreto n.2/M del 21 gennaio 2025, ha modificato il suo precedente decreto di nomina del capo di gabinetto. E ciò perché l’ex viceministra all’Economia, come era facilmente prevedibile, “non può assicurare una presenza giornaliera in servizio con i connessi obblighi propri di un pubblico dipendente”. Essendo presidente nazionale di un movimento politico, deve recarsi frequentemente a Roma per impegni di natura politica. Ma, nonostante questa tardiva comunicazione, il sindaco, venendo incontro alla disponibilità che gli è stata comunicata dalla stessa Castelli, conferma l’incarico, dandogli una nuova veste di collaborazione a tempo determinato e di consulenza con un rapporto fiduciario. Un incarico con la corresponsione di 47.000 euro annuali, pari allo stipendio tabellare dei dirigenti”.
E ancora: “E così verranno dati quasi 50mila euro all’anno a far carico, però, sul bilancio pluriennale in formazione del 2025-2027, alla presidente del movimento Sud chiama Nord. Nella veste di consulente, Laura Castelli affiancherà il sindaco della Città metropolitana quando lo riterrà opportuno, senza alcun obbligo di tempi”. Per il gruppo politico, si tratta di un “epilogo triste” per la Città metropolitana rispetto alle intenzioni di chi ne ha concepito la nascita all’Ars.
Se la gestione della nomina di Castelli poteva in effetti essere più attenta, di fatto un piccolo pasticcio politico, e il suo ruolo è tutto da vedere, nel caso dello stipendio del direttore generale Campagna parleranno i risultati. Da quello si vedrà se la scelta è stata giusta. Altra cosa importante sarebbe non accumulare più incarichi in modo da favorire la necessaria riorganizzazione dell’ente. Lo stesso Campagna è presidente di Asm, Azienda servizi municipalizzati, a Taormina. Ma, va ribadito, anche in questo caso parleranno i fatti.