La prima riunione è servita per mettere sul tavolo tutti i nodi da sciogliere di una operazione complessa, che riguarda quasi 500 lavoratori e da cui dipenderà la “tenuta” della nuova MessinaServizi Bene Comune. E’ servita per riaprire il discorso dopo un mese di tregua dalle polemiche e dalla vera e propria guerra che in questi mesi ha scandito ogni passaggio della complicata questione del trasferimento dei lavoratori di Messinambiente alla nuova società. Ma non è bastata per chiudere il cerchio. Si tornerà a discutere anche oggi pomeriggio, di nuovo tutti attorno allo stesso tavolo: amministrazione comunale, sindacati, Messinambiente, MessinaServizi, legali, consulenti. La direzione verso cui si deve andare è chiara: entro il 30 aprile tutti i lavoratori che oggi stanno lavorando in distacco dovranno essere assunti da MessinaServizi. Quindi il tempo stringe e bisogna trovare l’accordo su tutti i passaggi più delicati che sono già finiti al centro della discussione. E se il clima sembra essere meno ostile, permangono ancora profonde divergenze tra i due fronti sindacali: da un lato Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, dall’altro la Cgil e la Fp Cgil.
I primi, che hanno sempre sostenuto il rispetto della Legge regionale 9 e del passaggio tramite Srr, sono usciti dalla riunione soddisfatti: «Oggi finalmente si recupera tutto il tempo perso in questi mesi e si pone la parola fine alla diatriba che ha tenuto in ostaggio l’avvio effettivo della MessinServizi Bene Comune. Il punto da cui ripartiamo è uno, chiaro e inequivocabile: il transito dei lavoratori di Messinambiente avverrà tramite la Srr, così come prevede la Legge regionale 9 del 2010 e così come ha sancito pochi giorni fa la nota del Dipartimento regionale. Oggi finalmente tutti hanno preso atto di quello che per noi era un percorso scontato e obbligato fin dal principio. La linea che abbiamo sempre sostenuto porterà adesso i lavoratori da Messinambiente a MessinaServizi. Accogliamo positivamente il fatto che non ci siano più dubbi su quale sarà la modalità di transito del personale, neanche da parte di chi finora aveva professato un’altra tesi. Il tavolo tecnico ha stilato un cronoprogramma che adesso detterà i tempi delle procedure che si devono chiudere entro il 1 maggio» hanno dichiarato i segretari Lillo D'Amico, Michele Barresi e Pietro Fotia.
Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel spiegano che durante la riunione sono state affrontate le prime criticità che riguardano i 104 lavoratori assunti dopo il 2009, che secondo la Legge 9 non rientrerebbero nell’operazione Srr, ma anche su questo fronte non ci saranno problemi: «In base a esperienze passate le soluzioni ci sono, anche perché la pianta organica del Piano Aro lo prevede. A scanso di inutili allarmismi che in questi mesi sono stati alimentati da qualche parte, ribadiamo ancora una volta che ci sono gli strumenti tecnici per garantire tutti i lavoratori. E’ stata affrontata anche la spinosa questione dei carichi pendenti ed è stato deciso che sarà esaminato caso per caso, con l’obiettivo di salvaguardare tutta l’occupazione».
Il secondo passaggio del cronoprogramma è quello legato al concordato e agli aspetti economico-finanziari. «Abbiamo contestato il legale di Messinambiente Marcello Parrinello, sottolineando anche oggi che la decisione di legare il concordato al transito dei lavoratori è un errore che ha fatto perdere troppo tempo e che ha creato non pochi ostacoli. Ma i nodi adesso vengono al pettine. L’avvocato Parrinello ha affermato comunque che ad oggi il transito dei lavoratori tramite Srr non incide assolutamente sul percorso del concordato, quindi anche da parte di Messinambiente abbiamo registrato finalmente il cambio di passo».
Ma non la pensa allo stesso modo la Cgil, che anzi vede proprio nelle conciliazioni firmate da una parte dei lavoratori lo strumento che ha fatto avviare la MessinaServizi: «Siamo ancora in attesa di sentire dire un grazie ai lavoratori che, sottoscrivendo le conciliazioni, hanno permesso alla Messina Servizi di partire, da parte di chi ha ostacolato per mesi l’avvio della MessinaServizi, strumentalizzando l’intera vertenza sulla questione transito SRR. Sono loro i veri protagonisti della vertenza, ancor più di chi ha espresso la volontà politica di costituire la nuova società. Con il loro coraggio si sono fatti carico anche dei colleghi che hanno deciso di non sottoscrivere le conciliazioni con il concreto rischio dell’affidamento del servizio di gestione e raccolta rifiuti ai privati» hanno commentato i segretari Clara Crocè e Francesco Fucile.
Da parte dei sindacati versioni diverse anche sul nodo dei 100 lavoratori assunti dopo il 31 dicembre 2009: «A seguito del parere del “solerte” Dipartimento Acque e Rifiuti, alla fine i lavoratori della Messinambiente transiteranno con due diverse modalità: quelli ricompresi nella dotazione organica della SRR transiteranno attraverso la SRR, cioè verranno assunti dalla SRR e poi assegnati alla MessinaServizi; l’altra parte dei lavoratori transiteranno direttamente ex art.6 del CCNL e verranno assunti direttamente dalla MessinaServizi».
Ma anche questo aspetto dovrà essere approfondito oggi per trovare la migliore soluzione che non penalizzi nessuno.
Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno spiegato poi che su quelli che erano i nodi più ingarbugliati delle transazioni, è stato confermato tutti i lavoratori potranno ricevere il Tfr, senza discriminazione alcuna, entro 12 mesi dall’omologazione del concordato, senza differenze tra chi ha firmato le conciliazioni e chi no. Resta invece aperta la discussione sul pagamento delle ferie non godute: essendo trascorso un anno il piano ferie si è ridotto e di conseguenza anche il budget necessario per monetizzare le ferie. Parrinello ha spiegato che sarebbe possibile pensare al saldo delle ferie per i lavoratori che non hanno firmato la transazione, ma questo sarà un aspetto da approfondire. L’obiettivo del sindacato è quello di non fare discriminazioni fra i lavoratori».
«Siamo soddisfatti che sia passato il principio della Srr che tutela tutti, adesso si cosparga il capo di cenere chi in questi mesi ha osteggiato questo percorso e ha creato ritardi inutili. E’ una legge che non piace neanche a noi, ma è stato sancito che avevamo ragione. Adesso è il momento di concretizzare in tempi brevi questo passaggio per poter iniziare a pensare alla MessinaServizi Bene Comune».
Più polemico il commento di Clara Crocè, Francesco Fucile e Carmelo Pino, per Cgil e Fp Cgil: «Restiamo in attesa che l’Amministrazione sciolga tutte le questioni ancora aperte e che sono state delineate al tavolo tecnico. Riteniamo che i lavoratori debbano sapere chiaramente a cosa vanno incontro senza letture distorte e fuorvianti che oggi abbiamo dovuto ascoltare da parte dell’Amministratore della MessinaServizi. Tempestività, chiarezza e certezza nelle decisioni da assumere chiedono, per quei lavoratori che con la sottoscrizione delle conciliazioni oggi hanno permesso alla Messina Servizi di essere una realtà e che si son fatti carico anche dei colleghi che per svariate motivazioni non hanno sottoscritto le conciliazioni».
Insomma, si continua a tirare la corda, anche se ormai i margini si sono assottigliati e i tempi dettano un’agenda strettissima. Oggi pomeriggio si ricomincia.
Francesca Stornante