794 posti full time e a tempo indeterminato vacanti alla data del 30 settembre 2014, mentre risultano in servizio 1458 dipendenti a tempo indeterminato, 296 dipendenti a tempo determinato e 3 lavoratori socialmente utili (Lsu). Sono questi i numeri della dotazione organica di Palazzo Zanca e che rappresentano l’impalcatura della delibera con cui l’amministrazione Accorinti ha detto sì alle procedure di stabilizzazione dei precari. Adesso si dovrà esprimere la Commissione per la stabilità degli enti locali del Ministero dell’Interno, nel frattempo proviamo a capire come è stato costruito questo provvedimento, figlio di un percorso che ha impegnato per mesi amministrazione, segretario generale, uffici e sindacati.
Innanzitutto, come si legge anche nelle 52 pagine che compongono il provvedimento, l’amministrazione comunale in linea con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria, e al fine di avviare l’iter procedurale per la stabilizzazione del personale precario in servizio nell’Ente, ha avviato lo scorso 28 marzo la predisposizione degli atti relativi alla programmazione triennale del fabbisogno del personale per il triennio 2014-2015-2016.
Per coprire i posti vacanti in questo triennio, e assicurare efficienza e funzionalità ai servizi, si attiveranno procedure ad evidenza pubblica che nel dettaglio porteranno alle assunzioni di:
– 1 dirigente a tempo indeterminato, facedo salva la possibilità di coprire il posto con una unità a tempo determinato qualora la procedura di scelta a tempo indeterminato si rilevasse infruttuosa;
Palazzo Zanca aprirà anche le sue porte all’esterno e ci sarà spazio per:
Contestualmente la Giunta ha deciso di revocare i due bandi di concorso pubblico che risalgono al marzo del 2010 e che miravano a reclutare 1 Dirigente amministrativo e 1 Dirigente di Ragioneria, quello per 2 posti di Dirigente tecnico, sempre del 2010.
La spesa complessiva del piano ammonta a 6.612.362,41 euro e trova copertura nel bilancio di previsione 2014 che il Consiglio deve ancora approvare e nel pluriennale 2014-2016, mentre per i 32 agenti di Polizia municipale si spenderanno 989.826,24 euro.
Un percorso lungo e travagliato quello che ha portato ad uno dei provvedimenti sicuramente più delicati e sostanziosi dell’amministrazione Accorinti, tante le perplessità venute fuori soprattutto in queste ultime settimane in particolare da parte dei Revisori dei Conti che hanno tenuto sulle spine amministratori e lavoratori che attendevano con ansia il parere del collegio. Alla fine l’organo presieduto da Dario Zaccone ha rilasciato un parere diviso a metà, favorevole per la parte che riguarda la rideterminazione numerica del fabbisogno del personale e la distribuzione delle unità lavorative necessarie a colmare i posti vacanti, non favorevole per la parte dedicata all’assunzione dei 32 vigili. I Revisori hanno continuato a sostenere l’impossibilità di attingere da una graduatoria a tempo determinato quando invece la legge impone di fare riferimento ad una a tempo indeterminato e, nel caso in cui questa non ci sia, attivare procedure per attingere a graduatorie di altre amministrazioni pubbliche. Dunque sì alla stabilizzazione dei precari e ai nuovi concorsi esterni, no ai 32 vigili, questo il risposto dell’organo contabile. Parere condizionato anche da parte del Ragioniere generale Antonino Cama che si è soffermato in particolare sul possibile sforamento del tetto di spesa previsto dalla legge per le assunzioni dei 32 vigili.
L’amministrazione però non si è fermata davanti a questi scogli, a prendere in mano le redini della questione è stato il segretario Antonio Le Donne che ha prodotto un ulteriore corposo parere per rispondere alle osservazioni fatte da Revisori e Ragioneria generale e chiarire gli aspetti che non hanno convinto i due organi. Per quanto riguarda l’ipotetico sforamento del tetto di spesa, che non deve superare il 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nel 2009, Le Donne si spiega che questi limiti non si applicano ai lavori di pubblica utilità, nel caso in cui il costo del personale sia coperto da finanziamenti specifici aggiuntivi, e agli enti locali in regola con l’obbligo di riduzione delle spese di personale. Il segretario poi cita in aiuto una sentenza della Corte dei Conti della Lombardia che ritiene non vi sia più alcun limite per il lavoro flessibile, mentre ad esempio la Corte della Puglia o della Campania si sono espresse in modo opposto. Proprio questi contrasti, secondo Le Donne, “dimostrano che la scelta interpretativa su cui si fondano i pareri del Ragioniere generale e del Collegio dei Revisori dei Conti è ben lungi dall’essere incontrovertibile”. Il segretario aggiunge anche la copertura economica per i vigili, rappresentata dai fondi Ecopass, risponde perfettamente alla classificazione di “risorse aggiuntive/finanziamenti specifici” di cui parla la legge di riferimento.
Per quanto riguarda invece il punto che ha portato al parere negativo dei Revisori, Le Donne sottolinea come già dal luglio scorso, in occasione della predisposizione della delibera, “è risultato gestionalmente del tutto ovvio proporre l’utilizzo della graduatoria vigente, che aveva il pregio dell’avvio istantaneo della presa in servizio degli assunti in risposta alle innumerevoli richieste di maggiore presenza sul territorio della Polizia municipale a causa della drammatica carenza di personale (mancano 22 commissari capo, 135 commissari ispettori e 525 agenti); situazione paradossalmente molto peggiore di quando fu attivata la procedura di dichiarazione dello stato di emergenza traffico che portò al concorso per i 20 vigili (ex Opcm)”. Il segretario generale spiega in pratica che appariva inutile effettuare una apposita selezione a tempo indeterminato per assumere persone a tempo determinato in presenza di una graduatoria a tempo determinato ancora vigente, sia per motivi di tempo che di economicità. I Revisori avevano anche parlato dell’ipotesi di attingere alle graduatorie di altre amministrazioni ma, spiega Le Donne, serve un accordo o regolamento e ad oggi non c’è niente di tutto questo. Fermo restando che a dettare queste indicazioni è una circolare del Dipartimento Funzione pubblica, non una legge.
Le Donne prova a smontare anche la tesi secondo cui l’assunzione dei 32 vigili non potrebbe più avvenire in quanto è cessato il periodo di emergenza traffico, tesi che in passato fu sostenuta sia dalla Protezione Civile che dal Ministero. Proprio il Ministero però, ricorda Le Donne, nel parere rilasciato il 22 novembre 2013 con cui negava questa possibilità, affermava che invece si sarebbe potuto procedere all’assunzione, previa autorizzazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, nel rispetto dei vincoli finanziari. Ed è infatti proprio questa la strada che ha scelto di seguire Le Donne e, insieme a lui, l’intera amministrazione. Adesso la palla è nelle mani del Ministero.
Francesca Stornante