La Dia di Caltanissetta sta eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure interdittive e di arresti domiciliari, emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica nissena, nei confronti di 9 persone, a cui sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e concorso nel reimpiego di beni di provenienza illecita.
Tra gli indagati un imprenditore messinese, già condannato per reati di mafia e che oggi va ai domiciliari, ed uno napoletano, impegnato nell’associazionismo industriale e nell’antiracket.
Nell’ambito dell’operazione la Direzione Investigativa Antimafia ha sequestrato 3 imprese il cui valore complessivo è stimato in oltre 1 milione e mezzo di euro, impegnate nei lavori di ampliamento del palazzo di giustizia di Caltanissetta.
Si tratta del Consorzio Stabile Virgilio, che ha anche una sede a Messina, capeggiato dal napoletano Giampiero Falco, ex presidente di Confapi Napoli e nel direttivo di Confapi Campania che nel messinese ha costruito, nel 2018, la piscina comunale di Giardini Naxos.
L’appalto per l’ampliamento del palazzo di giustizia nisseno ha avuto una vita travagliata e hanno subito uno stop nel 2016. Inizialmente appaltati alla CO.RO.IM e finanziati dal Ministero di Giustizia per circa 8 milioni di euro nel 2010. La società ha ceduto il ramo d’azienda al Consorzio Virgilio che però in corso d’opera ha perso i requisiti necessari. Partiti nel 2013, dovevano concludersi nel 2015.
In realtà nel 2016 si sono fermati nel tutto. Nel 2018, in attesa di una SOA mai presentata dal Consorzio, il Ministero ha rescisso il contratto. Ripreso possesso del cantiere, ad aprile scorso la Commissione edilizia che si occupa dei lavori ha annunciato di voler far ripartire l’opera, puntando alla nuova progettazione nel giro di qualche mese.