L’Ance Sicilia chiede al governo regionale e all’Ars di adottare una misura urgente per calmierare il fenomeno dei ribassi eccessivi. Il crescente fenomeno delle aggiudicazioni con ribassi anomali, che in Sicilia, grazie alla normativa vigente, riguarda prevalentemente opere di importo superiore ai 5 milioni di euro, quasi sempre conduce all’interruzione dei lavori per impossibilità dell’impresa di fare fronte alle spese, comportando la necessità di perizie di variante.
Per verificare la situazione, l’Ance Sicilia ha preso in esame 11 opere aggiudicate negli ultimi tre anni con ribassi superiori al 45%, e ha chiesto ufficialmente alle stazioni appaltanti di fornire notizie di tipo statistico su questi appalti, in particolare su stati di avanzamento dei lavori, perizie di variante o suppletive ed eventuali interruzioni sopravvenute. Ciò, avvertiva l’Ance Sicilia, per “intraprendere azioni a difesa della categoria, in considerazione dei ribassi anomali di aggiudicazione”.
Il risultato dell’indagine è che solo il Comune di Palermo e l’Iacp di Messina hanno risposto fornendo le informazioni richieste (che confermano ritardi o addirittura blocco dei cantieri); l’Autorità portuale di Palermo ha scritto che “ai sensi dell’art. 24 comma 3 della legge 241 del 1990 non sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato delle Pubbliche amministrazioni”; l’Urp dell’Anas ha risposto che ha trasmesso la nota all’ufficio protocollo; silenzio invece da tutti gli altri enti. Dunque, nessuna notizia è stata fornita su 9 delle 11 opere pubbliche.
L’Ance Sicilia, non ottenendo risposte alle reiterate richieste di informazioni, si è rivolta anche al presidente della Regione e all’assessore regionale alle Infrastrutture. Comunque, dai dati ricevuti e dai silenzi, si può presumere che siano bloccate 10 opere per un importo complessivo di 92 milioni di euro, aggiudicate fra il 2009 e il 2011 con ribassi anomali superiori al 45% rispetto all’importo a base d’asta.
Il quadro conferma che è necessario arginare il fenomeno dei ribassi anomali anche nelle grandi infrastrutture. L’Ance Sicilia propone al governo regionale e all’Ars, in attesa di una riforma complessiva del settore, di emanare una deroga transitoria, con unico articolo, che consenta di applicare in Sicilia la procedura di esclusione automatica delle offerte anomale anche ai bandi di gara per opere di importo superiore ai 5 milioni di euro.
L’opera che riguarda l’Iacp di Messina è la costruzione di 40 alloggi popolari a Minissale, importo 4,9 milioni, aggiudicata il 13 luglio 2011 con ribasso del 46,37%. La risposta fornita dall’Iacp conferma il blocco dei lavori per problemi burocratico-amministrativi.