Il patron di Aicon, l'azienda di Giammoro che produce yatch, e la sorella, ha una nuova grana giudiziaria. L'architetto Lino Siclari e la sorella Barbara sono stati denunciati nel 2012 da un dipendente ed ora il GIP di Barcellona Pogliese ha disposto l'imputazione coatta dei due, malgrado la richiesta di archiviazione della Procura. Il Giudice ha dato ragione al legale del lavoratore, l'avvocato Bonni Candido, respingendo la richiesta del PM Fabio Sozzio di archiviare il fascicolo. Il dipendente aveva denunciato di aver dovuto accettare, dietro minaccia di licenziamento, una riduzione dello stipendio. La procedura si sarebbe cominciata a concretizzare con una contestazione formale al lavoratore – per non aver svolto correttamente uno dei compiti assegnatigli. Secondo la Procura, peró, si trattó di una contestazione strumentale, tanto che fu ritirata quando l'operaio specializzato accettó formalmente di guadagnare meno. E che avesse sempre lavorato bene lo testimoniarono tutti i colleghi. Anche cosí, però, secondo il PM, l'accusa di estorsione non era integrata, perché lo stipendio del dipendente, dopo la decurtazione, era comunque sopra il minimo del CCNL; ma si trattava di "esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per cui si era abbondantemente fuori tempo utile per proporre querela. Ecco il perché della richiesta di archiviai azione, ribadita all'udienza di maggio e contestata dall'avvocato Candido. Sciogliendo la riserva lo scorso 9 luglio, il GIP Pogliese ha restituito gli atti alla Procura perché proceda a formulare e formalizzare l'ipotesi d'accusa nei confronti dei Siclari.
(Alessandra Serio)