Il bando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale regionale entro fine mese. Da quella data ci saranno 60 giorni per presentare i progetti. Un’occasione da non perdere per gli enti titolari di 10 siti culturali nel Comune di Messina e altri 8 in provincia, ammessi a finanziamento europeo nel Po Fesr Sicilia 2014-2020.
A Messina la Galleria Vittorio Emanuele, il Teatro, il percorso monumentale di Capo Peloro e il fortino degli Inglesi, la cripta della Cattedrale, la chiesa di San Francesco, la tomba a camera di Largo Avignone, il Museo Annibale Maria di Francia e il Museo Diocesano, gli ultimi due inseriti dall’Amministrazione perché, stando ai dati Istat, hanno fatto registrare oltre 10 mila visitatori all’anno.
In provincia, invece, hanno ottenuto il riconoscimento il Museo dei valori cristiani di Lipari, l’ex chiesa di Sant’Anna al capo di Malfa, la cittadella Fortificata di Milazzo, il villino liberty e l’ex stazione ferroviaria di Barcellona, il museo Santi Furnari di Tripi, il museo delle ceramiche di Patti, il cimitero vecchio Piano Elia di Santo Stefano di Camastra, infine il Calvario e il castello di Tusa.
Il bando per l’accesso al finanziamento per la tutela, valorizzazione e messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione e rilevanza strategica per promuovere processi di sviluppo è in rete sul sito dell’Assessore regionale ai beni culturali dallo scorso 6 novembre e consente di ottenere fino a 300 mila euro per gli interventi strutturali, fino a 100 mila euro per l’innovazione tecnologica.
“Sono risorse importanti che si liberano per la valorizzazione dei luoghi della cultura che hanno ottenuto il riconoscimento, in particolare per quei siti che rientrano nel percorso Unesco. Risorse finalizzate specificatamente ad aumentare l’afflusso dei fruitori e dei visitatori. Gli uffici regionali hanno spinto sull’acceleratore per non perdere la possibilità di accedere a questi canali di finanziamento Po Fesr Sicilia 2014-2020, essenziali perché l’immenso patrimonio culturale siciliano cominci a produrre veramente reddito – commenta l’assessore regionale Aurora Notarianni – Ora tocca agli enti titolari dei siti non perdere l’opportunità, presentando per tempo progetti di valore”.
Sarà quindi possibile pensare ora a come attrarre più visitatori, mettere in sicurezza e rendere meglio fruibile, o ancora varare progetti di fruizione multimediale e acquisire dotazioni tecnologiche, per i 18 siti in questione. La programmazione sugli attrattori turistici di non stretta titolarità regionale che attinge all’Asse 6, intervento 6.7 della Programmazione Europea 2014-2020, mette a disposizione più di 4 milioni di euro complessivi per tutti i siti inseriti nel sistema Unesco e ai 6 siti della Sicilia occidentale, come i parchi di Segesta e Selinunte.