Si parla ancora di ragazzi e di lavoro in riva allo Stretto. Il Consigliere Comunale Libero Gioveni, tenendo conto della relazione annuale stilata dal Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Maria Baronello, ha scritto una nota alle istituzioni e agli organi competenti al fine di canalizzare l'attenzione sul problema fondamentale del lavoro giovanile.
Gioveni ha quindi esposto un quadro della situazione in cui il lavoro svolto dal Garante è stato unicamente ascoltato ma non recepito, e nulla, di fatto, è stato svolto per rispondere alle richieste, "per esempio", scrive il Consigliere, "fra le varie idee proposte nella relazione, vi era quella di potenziare e soprattutto efficientare i servizi offerti dai centri di aggregazione giovanile, considerati sempre troppo pochi in città rispetto all'alto tasso di disagio sociale in cui vivono moltissimi ragazzi dei villaggi periferici".
La soluzione, per Gioveni, appare poi tangibile, "avviare alla formazione lavoro già dall'adolescenza parecchi di questi ragazzi attraverso l'istituzione di "stage" nelle società partecipate del Comune (vedi AMAM o in particolare ATM con la sua officina), non può non essere rispolverata, alla luce anche del milione e 87.000 euro dei proventi TASI destinati per il settore dei servizi sociali (nella fattispecie proprio ai CAG, unici servizi considerati "indivisibili") e che quindi potrebbero essere utilizzati per fronteggiare i costi degli stage".
"Solo così", conclude, "oltre alla necessità di aumentare i sempre troppo pochi CAG sul territorio, si potrebbe dare quella giusta e necessaria valenza ad un servizio che non sempre è stato considerato prioritario ma che, soprattutto in prospettiva futura, può contribuire fattivamente a formare i cittadini di domani".
Claudio Panebianco