Sul territorio messinese, l’industria continua a soffrire la condizione di crisi strutturale e infrastrutturale. È l’ennesimo, reiterato, allarme lanciato dal segretario generale della Fim Cisl di Messina, Antonino Alibrandi, nel corso del Consiglio Generale allargato della Federazione dei Metalmeccanici che si è tenuto questa mattina a Messina alla presenza del segretario regionale Salvatore Picciurro e del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese.
«Il dato del ricorso alla Cassaintegrazione – ha evidenziato Alibrandi – diminuisce ma aumenta il ricorso alla mobilità, che significa licenziamenti collettivi per chiusura o cessazione delle attività. O, peggio, aziende che sono costrette alla messa in liquidazione volontaria perché non reggono più il peso della crisi del comparto a causa della elevata fiscalità e, nel nostro territorio per la mancanza di un sistema infrastrutturale che lo renda attrattivo per l’industria. È necessario – ha aggiunto Alibrandi – lavorare con tutte le parti interessate affinché si rendano le zone industriali della provincia di Messina attrattive per investimenti di aziende nazionali ed estere. Bisogna creare i presupposti per rendere Messina un territorio su cui investire».
Nel corso del Consiglio Generale sono state evidenziate, inoltre, le forti difficoltà dei lavoratori in cassa integrazione a causa del ritardo dei pagamenti da parte degli Enti pagatori e il forte ritardo per l’approvazione degli ammortizzatori in deroga che lasciano senza emolumenti mensili anche lavoratori che sono obbligati per legge a prestare attività lavorative.
«Il persistere di questa situazione – ha detto il segretario della Fim di Messina – sta portando al collasso il sistema sociale del territorio messinese, soprattutto nelle zone ad alta prevalenza industriale».
Alibrandi e Picciurro hanno presentato, quindi, la Piattaforma per il rinnovo contrattuale Federmeccanica-Assistal 2016/2018. «Il Contratto – ha detto Alibrandi – rappresenta, per i metalmeccanici, la carta delle regole e dei doveri all’interno delle aziende industriali».
All’interno della piattaforma unitaria Fim e Uilm, le richieste del sindacato vanno in direzione di una partecipazione dei lavoratori alla crescita della produttività con nuove forme di welfare aziendale, maggiore formazione professionale, politiche del lavoro con richiesta di stabilizzazione dei contratti precari.
La piattaforma affronta, quindi, concretamente i temi del rafforzamento e della estensione della partecipazione e della consultazione dei lavoratori, del rafforzamento nell’ambito del welfare nazionale del fondo di previdenza e di quello sanitario, della formazione professionale come diritto soggettivo con un pacchetto di ore dedicato, del rafforzamento e del rilancio dell’apprendistato, del salario con una richiesta di 105 euro mensili per il 5° livello e di diritti soggettivi e di tutela anche alla luce delle recenti riforme del Jobs Act.
Prevede, inoltre, la costituzione di un fondo bilaterale finalizzato al sostegno al reddito anche in vista del cosiddetto ponte generazionale c la possibilità negli ultimi anni di lavoro di utilizzare il part time in cambio di assunzioni. Il Consiglio Generale ha approvato all’unanimità la Piattaforma e ha dato il via alle assemblee nei luoghi di lavoro per la presentazione a tutti i lavoratori.