Gli ex dipendenti della Pumex di Lipari, l’azienda che estraeva la pomice nell’isola delle Eolie, hanno organizzato stamane a Palermo un presidio davanti alla sede dell’assessorato regionale dei Beni culturali. Tra le richieste avanzate dai partecipanti, l’invito alle riunioni che si terranno fino al 18 giugno per istituire gli enti gestori del patrimonio Unesco alle Eolie.
I 34 lavoratori dopo la chiusura della Pumex sono divenuti Lavoratori socialmente utili (Lsu) del Comune di Lipari e ogni anno la Regione versa circa 600 mila euro. “Ma non è più possibile – commenta Bartolo Natoli, ex Pumex – continuare a chiedere ogni anno l’elemosina alla Regione. Chiediamo di essere stabilizzati definitivamente visto che fino a qualche anno fa avevamo un lavoro stabile”. (ANSA)
I lavoratori sono stati ricevuti dall’Assessore regionale ai Beni Culturali, Purpura e dal Capo di Gabinetto, Vaccaro e sono stati presi impegni chiari per la convocazione di un tavolo tecnico interassessoriale, alla presenza dei Direttori Generali Corsello e Morale per chiarire la reale collocazione giuridica dei predetti lavoratori presso il Comune di Lipari e individuare il percorso per la fuoriuscita da tale stato di precariato.
“I lavoratori che continueranno a prestare la propria attività presso il Comune di Lipari ai sensi dell’art.6, comma 12, della Legge di Stabilità 2015 della Regione Sicilia, con il rifinanziamento totale per un ulteriore anno, devono uscire dalla condizione di lavoratori fantasma – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Francesco Fucile Segretario Autonomie Locali FP CGIL – e gli uffici delle Direzioni regionali competenti devono chiarire una volta per tutte quale qualificazione giuridica hanno i predetti lavoratori. Nel corso della riunione è stato definito un percorso, che comuni eoliani dovranno percorrere, entro sei mesi, affinchè si crei un comitato di gestione per l’attuazione del piano relativo al sito Unesco delle Eolie. La FP CGIL adotterà ogni iniziativa per fare in modo che la Regione Sicilia in tempi ristrettissimi convochi le parti ad un tavolo tecnico e non permetteremo che trascorra ancora tempo infruttuoso per la definitiva chiusura della vertenza”.