“Le stabilizzazioni dei precari delle Asp andavano fatte non solo nei confronti di chi ha compiuto 36 mesi nella stessa Azienda ma anche per chi li ha maturati nell’ambito di tutto il sistema sanitario. E i precari scaduto nei mesi scorsi vanno riassunti. Su tutto questo la circolare assessoriale ci ha dato ragione”. Lo afferma in una nota il Nursind di Messina guidato da Ivan Alonge che rivendica il percorso intrapreso nelle scorse settimane. “A dicembre del 2017 – ricorda Alonge – il Nursind di Messina, assistito dall’avvocato Bernardo Campo, aveva diffidato tutte le aziende provinciali per imporre l’attuazione delle procedure di stabilizzazione dei precari storici, secondo le norme previste. Da allora molte aziende, come l’Irccs di Messina e il Policlinico G.Martino, hanno attuato in tempi celeri le stabilizzazioni, ma non per tutti è stato così. Alcune strutture, infatti, hanno stabilizzato solo una parte dei lavoratori, altre non hanno affatto bandito le procedure di stabilizzazione. Una situazione “a macchia di leopardo” più volte denunciata da questo sindacato anche in altre provincie. Ma finalmente è arrivata la svolta: la circolare regionale del 18 giugno ci ha dato finalmente ragione, anche se con qualche mese di ritardo, e oggi riconosce la giustezza della nostre richieste: le stabilizzazioni andavano fatte sia secondo i commi 1 e 2 ed anche secondo il comma 1, che prevede la stabilizzazione non solo di chi ha compiuto 36 mesi nella stessa azienda ma anche per chi li ha maturati nell’ambito di tutto il Sistema sanitario nazionale”.
Ma le soddisfazioni, maturate alla luce dell’emanazione di questa circolare, non si fermano certo qui. Giuseppe Romeo, Rsu del Nursind presso l’Irccs Bonino-Pulejo, ricorda che “abbiamo scritto più volte lettere a mezzo Pec alla nostra azienda, che si è sempre dimostrata celere e virtuosa nelle procedure di assunzione e stabilizzazione, per tutelare i nostri colleghi precari, non in possesso dei requisiti per la stabilizzazione. Lo stesso decreto Madia, infatti, sancisce il divieto di assumere “nuovi” precari, da qui si evince chiaramente che i precari che hanno già lavorato presso la nostra azienda devono essere i primi a essere richiamati qualora ci sia l’opportunità di nuovi posti di lavoro. Alcuni di essi sono stati licenziati tra gennaio e maggio, mentre a giugno è stato bandito un avviso urgente per reperire personale. Ci auguriamo che, in ossequio alla Madia e alla circolare del 18 giugno, i colleghi già precari in passato non vengano esclusi da quest’ultima selezione”.