I risvolti non considerati. Sembrava che la nuova ordinanza anti tir, che sposterà tutto il traffico pesante a Tremestieri, potesse essere firmata in tempi brevissimi ma potrebbe non essere così. Almeno questo è ciò che chiede l’Orsa. Quasi un paradosso, se si pensa che il sindacato è stato tra quelli in prima linea per lo spostamento dei tir dal centro cittadino. E in prima linea rimane, ma a tempo debito. E precisamente nel momento in cui verrà riaperta la seconda invasatura dell’approdo a sud.
Dallo scorso 20 settembre, l’unica invasatura funzionante del porto di Tremestieri accoglie dalle 32 alle 35 corse giornaliere, il massimo possibile, in aumento rispetto al recente passato. Son rimaste 12 le corse di Meridiano Lines, ma oscillano ora tra 14 e 17 quelle di Caronte e Tourist. A Bluferries le restanti 6. E qui sta l’inghippo. Perché Bluferries, che opera in prevalenza sul traffico pesante, visto che il traghettamento delle automobili è quasi totalmente appannaggio di Caronte e Tourist, utilizza al momento una nave a Tremestieri e le restanti due nel porto storico. Se, come previsto, verrà vietato il traffico ai mezzi pesanti sia alla rada San Francesco sia al porto storico, Bluferries si ritroverebbe con due navi ferme.
“Ciò significa – afferma il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro – la potenziale perdita di circa 70 posti di lavoro più l’indotto: addetti alle pulizie, piazzalisti e biglietterie”.
Ma i problemi non si limitano a questo. Perché verrebbe a mancare anche il traghettamento pedonale negli orari e nei giorni non coperti da Metromare. Praticamente ogni sera dopo le 20 e nei week end, non esisterebbe alcun collegamento pubblico tra Messina e Villa. Ed a proposito di Metromare, – spiega ancora Massaro – “sembra che il Governo abbia la necessità di comunicare l’assenza di fondi per il rifinanziamento dell’appalto per il traghettamento con i mezzi veloci; a questo punto la continuità territoriale dovrebbe essere garantita dalle Regioni Sicilia e Calabria che hanno abbondantemente annunciato il loro stato di crisi profonda. In sintesi, l’unica speranza per veicolare delle risorse verso lo Stretto si può concretizzare solo attraverso la legge di stabilità che il Governo Nazionale presenterà alla fine di novembre. Il bando per il rinnovo dell’appalto attualmente in proroga a Metromare fino a dicembre slitterebbe a non prima di aprile 2014”. C’è il rischio concreto, dunque, che il prezioso servizio non venga garantito, almeno per i primi mesi del prossimo anno.
Metromare a parte, Massaro torna sulla questione tir: “Siamo stati e saremo protagonisti nelle lotte che si prefiggono la liberazione dai tir, ma se si agisce di fretta e senza la dovuta programmazione si rischia di realizzare una toppa peggiore del buco. Qualsiasi riorganizzazione del traffico dei mezzi pesanti non può prescindere dalla piena operatività del porto di Tremestieri. Pertanto invitiamo l’amministrazione comunale a concentrare gli sforzi in tale direzione prima di improvvisare soluzioni fantasiose. Se è vero che la città è soffocata dai tir, è pur vero che Messina non può permettersi di perdere un solo posto di lavoro né di compromettere il diritto universale alla mobilità e alla continuità territoriale. Il cambiamento dal basso prevede il coinvolgimento di tutte le parti in causa e in tal senso lavoratori e pendolari dello Stretto hanno un ruolo di protagonisti a cui vanno garantiti diritti, servizi e lavoro”.
Sulla stessa linea il delegato regionale di Orsa Trasporti, Michele Barresi: “L’idea dell’amministrazione comunale è sempre stata quella di liberare la città dai tir nel momento in cui il porto di Tremestieri fosse operativo al 100 %. Noi siamo sempre stati d’accordo con questa impostazione. Adesso, però, si vuole accelerare senza rendersi conto che in tal modo si creano degli effetti collaterali. Siamo i primi a volere che i tir vadano fuori dal centro città, abbiamo anche combattuto per questo ma, prima della riapertura della seconda invasatura, non ce lo possiamo permettere. Rischiamo di far fallire Bluferries, con conseguenze pesanti su lavoratori, pendolari e passeggeri ferroviari”.
Bluferries è il vettore pubblico che garantisce la continuità territoriale pedonale con Villa San Giovanni sia con gli aliscafi sia con le navi. “Se Bluferries ferma le navi – prosegue Barresi –, negli orari notturni e nei week end manca totalmente il servizio pubblico. Senza parlare del fatto che, visto che il nuovo bando Metromare partirà nella migliore delle ipotesi ad aprile, Bluferries non si proporrebbe certamente per fornire il servizio nei mesi che rimarranno scoperti”.
L’invito all’amministrazione comunale è quello di “non buttare il bambino con l’acqua sporca – spiega ancora il delegato regionale di Orsa Trasporti -. Si rischia di rovinare un’azienda che va bene, che pur se in condizioni non ottimali garantisce un servizio anche in coincidenza coi treni. E pure questo verrebbe a mancare. Se davvero tra poco riavremo il porto di Tremestieri al completo, meglio aspettare. E’ un sistema molto complesso che non può essere stravolto ad impatto. La priorità è quella di eliminare i tir, d’accordo. Ma sono priorità anche la continuità territoriale, i pendolari, i posti di lavoro e il traghettamento ferroviario. Sono aspetti che non sono stati valutati con attenzione”.
Sin da subito, a questo punto, l’amministrazione comunale ha accettato di incontrare gli armatori per discutere anche di questi problemi. Prima di firmare la nuova ordinanza, meglio non lasciare nulla al caso.
(Marco Ipsale)