La Fisascat Cisl spinge sull'acceleratore per una svolta sul Patto d'Area per il turismo, commercio e servizi, che potrebbe finalmente consentire l'allungamento della stagionalità a Taormina e nell'intero comprensorio jonico. Dopo il recente incontro tra le parti, avvenuto nell'aula consiliare di Palazzo dei Giurati alla presenza di amministratori ed operatori economici, una nuova riunione come concordato dovrebbe adesso essere convocata, sempre nella Perla dello Ionio, al più presto dall'assessore Salvo Cilona. La categoria cislina rivendica un approccio sistematico e risolutivo che individui anche le risorse finanziarie da destinare alla nuova programmazione delle attività turistiche, a cominciare dalla nuova destinazione dell’imposta di soggiorno che nel 2016 a già raggiunto e superato i due milioni di euro, solo nel Comune di Taormina.
"Le strutture alberghiere che garantiscono almeno 8 mesi lavorativi da marzo a ottobre, come da accordi sindacali regolarmente sottoscritti e a norma del contratto nazionale di lavoro del Turismo – spiegano Pancrazio Di Leo e Salvatore D’Agostino della Fisascat Cisl – potrebbero usufruire per il periodo di bassa stagione di una riduzione delle tasse. Viceversa, per le strutture alberghiere che pur avendo licenza annuale non intendono garantire né 6 né 8 mesi di lavoro, disconoscendo così gli accordi, la contrattazione, il contratto nazionale di lavoro e gli avvisi comuni sottoscritti tra le parti, non dovrebbero poter usufruire di incentivi, sgravi o legislazioni di favore. Nel periodo lavorativo aggiuntivo di inizio e fine stagione, si potrebbe puntare sulla formazione, con specifici corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale, da predisporre d'intesa con la Regione e con il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro dei settori interessati ovvero con gli “Enti bilaterali” anche attraverso il ricorso ai fondi per la formazione continua. I lavoratori che percepiscono “indennità di disoccupazione o contributo comunale” nei periodi di inattività potrebbero essere impiegati "in lavori di pubblica utilità a beneficio delle comunità locali”, d'intesa con le amministrazioni pubbliche e le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. “Considerando che oggi siamo di fronte ad un problema sociale che si verrà a creare sia per la mancanza di lavoro, sia per la relativa difficoltà che avranno in termini economici le famiglie, e che nel 2017 potrebbe degenerare, tutto ciò potrebbe servire da deterrente per i lavoratori irregolari, ridando stabilità all’occupazione", aggiunge Salvatore D'Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina, nel cui territorio si trova il polo turistico ionico, che dà occupazione a circa 10 mila lavoratori del comparto produttivo formato da attività ricettive e commerciali. La Fisascat Cisl ha evidenziato, a più riprese, la necessità di attenzionare alcuni punti tra i quali la regolamentazione degli orari di impiego nelle attività commerciali e ricettive, l’erogazione quindi dei servizi a favore delle aziende e dei lavoratori, la tutela occupazionale, la formazione e riqualificazione professionale. Tra i punti attenzionati dalla rappresentanza sindacale dei lavoratori si è ipotizzata, nel dettaglio, anche la ricollocazione del personale, prevedendo quote di riserva nel personale da occupare, di lavoratori fuorusciti dal mercato del lavoro del medesimo settore di attività o da altre aziende con personale riqualificato che operano nel territorio dello stesso Comune e/o dei comuni aderenti al patto nella misura del 40%. La stessa quota di riserva dovrebbe anche essere applicata dalle aziende di nuova apertura sul territorio dello stesso Comune e/o dei comuni aderenti al patto o da quelle già esistenti. Le attività commerciali con dipendenti che si avvarrebbero della facoltà di apertura in deroga, verrebbero a quel punto chiamate a comunicare ai Comuni sottoscrittori del presente Patto il piano di lavoro relativo alla utilizzazione del personale.
"L’imposta di soggiorno che viene incassata dalle strutture alberghiere nel periodo invernale mesi da ottobre ad aprile dell’anno successivo – spiega la Fisascat Cisl -, può essere in parte utilizzata, previa autorizzazione dell’Ente e previa autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate che dovrà creare il codice tributo adatto, come credito d’imposta da utilizzare in alternativa: A scomputo dei contributi a carico delle ditte da pagare per i mesi da ottobre ad aprile delle imposte Imu o tasse comunali da pagare nel corso dell’anno". L’azienda, secondo la Fisascat Cisl, dovrebbe garantire almeno una occupazione pari al 70% della forza media dei lavoratori utilizzati nel corso dell’anno precedente per almeno 3 o 4 mesi del periodo da ottobre ad aprile. Dovrebbe essere in regola con il pagamento delle imposte e tasse comunali, con l’applicazione della contrattazione nazionale e degli accordi aziendali e/o territoriali e regionali. Qualora l’azienda non sia in regola con le imposte e tasse comunali, dovrebbe decadere dal beneficio di cui sopra. In questo modo la Ditta sarebbe incentivata a reperire clientela nei classici periodi “morti”; in caso di arretrati, potrebbe essere sufficiente una richiesta di dilazione e il pagamento della prima rata.
"E’ palese che la maggiore occupazione, specialmente per i lavoratori residenti a Taormina – continua Di Leo -, genererà maggiore imponibile per l’addizionale comunale del comune medesimo. Per quanto riguarda la Tari, le Aziende che riescono a tenere aperta la struttura almeno 9/10 mesi, potranno usufruire dell’agevolazione di un pagamento nella misura ridotta, come aziende stagionali almeno per i primi 5 anni al fine di non creare maggior carico fiscale. Il calcolo del credito d’imposta dovrà essere autorizzato dall’ente. Si può calcolare un 30 o un 50% dell’imposta di soggiorno. Una volta autorizzata, la Ditta potrà portare in compensazione a credito tale importo da utilizzare nel mod. F24 con cui vengono pagati i contributi Inps e le ritenute fiscali. Ove invece si voglia utilizzare un credito d’imposta per il pagamento dei tributi e imposte comunali, non sarà necessario creare un codice da utilizzare nel mod. F24 ma sarà sufficiente che alla compensazione si provveda presso gli uffici comunali. Il maggior incasso delle imposte dovrà obbligare l’ente a ridurre entro un ragionevole periodo il carico fiscale a favore delle aziende più virtuose, che hanno favorito una maggiore occupazione su base annua e specialmente nel periodo da ottobre ad aprile o a marzo".
Adesso, come detto, si attende che l'Amministrazione di Taormina convochi una nuova riunione. "Aspettiamo quanto prima un nuovo incontro per il Patto d’area – conclude D’Agostino e Di Leo -, sempre a Taormina, in prosecuzione della discussione già avviata e la cui convocazione per altro è già stata preannunciata dall'assessore al Turismo, Cilona, in un contesto nel quale Taormina ovviamente svolge un importante e delicato ruolo di centralità e coordinamento tra i Comuni della zona".