Ancora un riconoscimento internazionale per il fotografo siciliano Filippo Papa, che presenterà presto la sua nuova mostra personale in Spagna, dal titolo “Collateral Visions”. L’esposizione si terrà presso la Casa de Cultura Santanyí a Maiorca dal 6 settembre al 4 ottobre 2024. In questa mostra, Papa esplora le connessioni culturali e architettoniche tra Sicilia e Maiorca attraverso 18 opere fotografiche in bianco e nero, rivelando i legami nascosti tra queste le due isole, entrambe profondamente influenzate dalla dominazione della Corona d’Aragona.
La sua nuova mostra rappresenta non solo un viaggio visivo, ma anche un omaggio alla storia e alle radici comuni di queste terre, dimostrando ancora una volta come Filippo Papa sia un ambasciatore dell’arte e della cultura siciliana sulla scena internazionale. L’artista attinge all’antica filosofia dello yin e dello yang per le sue opere, esplorando il concetto di opposizioni complementari. Le immagini della Sicilia e di Maiorca si intrecciano così in un equilibrio armonioso, come il chiaroscuro che caratterizza il paesaggio mediterraneo. Il dualismo emerge non solo tra le due isole, ma anche all’interno delle culture che si sono evolute nel tempo.
Attraverso la sua lente, le pietre, le forme e le linee diventano testimoni di una storia condivisa. Le coppie di immagini rivelano la diversità delle culture, ma anche la loro intrinseca unità nel tessuto dell’umanità.
Originario della provincia di Enna, Filippo Papa è un’artista si distingue per la sua ecletticità e versatilità, abbracciando una vasta gamma di espressioni artistiche tra cui fotografia, performance, graphic design, promozione culturale internazionale, videoarte, installazioni, pittura e scrittura. La sua carriera è segnata da un continuo impegno nel portare la propria arte oltre i confini geografici e culturali, con mostre personali che hanno lasciato il segno in tutto il mondo.
Recentemente ha ottenuto il primo premio agli International Photography Awards (IPA) di New York, un riconoscimento prestigioso che ha messo in luce la sua capacità di catturare l’essenza dell’architettura e del paesaggio siciliano, fondendole con influenze culturali internazionali.