MESSINA – Per il Partito democratico, “il sistema De Luca ha fallito sul piano amministrativo e politico”. All’attacco risponde Federico Basile, sindaco di Messina: “Guarda chi si sente… il Pd! Ci eravamo dimenticati quasi della presenza in città: sarà l’aria da campagna elettorale ad averli destati. Dico subito al Coordinamento provinciale del partito che, nel merito dell’operato della mia amministrazione, siamo pronti a confrontarci quando vogliono, anche ad esempio in Consiglio comunale, dove, non ricordo ci siano stati interventi di chissà quale livello nell’interesse della città”.
Continua il Basile anche nelle vesti di dirigente nazionale di Sud chiama Nord: “La reazione del Pd però la comprendiamo, l’ha già sottolineato la nostra coordinatrice provinciale Melangela Scolaro, così altrettanto il nostro coordinatore cittadino Nino Carreri, e lo ribadiamo: questo Pd dalla sindrome del subappalto, oggi non è certamente nelle condizioni di dare lezioni a qualcuno, men che meno a noi che abbiamo conquistato con i fatti il consenso dei cittadini. Il Pd è stato bocciato sonoramente dalla città di Messina. I cittadini hanno scelto per ben due volte di dare fiducia a Cateno De Luca e Sud chiama Nord. E lo hanno fatto perché hanno compreso e apprezzato la nostra azione amministrativa”.
Prosegue il primo cittadino: “Messina per la prima volta con Cateno De Luca sindaco e poi con il sottoscritto ha finalmente avuto un’amministrazione in grado di dare una visione strategica ad una città, Messina, che abbiamo ereditato in condizioni disastrose a causa della mala politica di chi ci ha preceduti. E guarda caso a precederci c’era anche il Pd. Quel Pd che oggi pensa di avere titolo per poter contestare la nostra azione di governo della città. Piuttosto invece, l’avvio di quella azione amministrativa, proprio con una presidenza del Consiglio comunale targata Pd durante la sindacatura De Luca, non ha neanche posto in discussione la relazione annuale del sindaco per evitare il confronto sui tanti risultati raggiunti da un’amministrazione che ha curato e sta curando gli interessi dei cittadini e mai dei partiti”.
La conclusione ricorda una vecchia battuta di De Luca: “Al Pd diciamo: parlate se sapete cosa dire, altrimenti continuate a fare quello che avete fatto fino ad ora… E guardate come si amministra una comunità”.
Al Partito democratico risponde pure la coordinatrice provinciale di Sud chiama Nord, Melangela Scolaro: “Mi tocca ancora una volta replicare al Pd… Sembra che qualcuno si sia sentito offeso perché abbiamo avuto il coraggio di dire una volta per tutte cosa rappresenta il Partito democratico Messina. Quando diciamo che sono quelli con la sindrome del subappalto lo diciamo con cognizione di causa. È la loro storia a confermarlo. Il mio passaggio a Sud chiama Nord è avvenuto alla luce del sole esattamente così come alla luce del sole è stata tutta la mia azione politica (il coordinamento provinciale ha ricordato che era stata eletta a Barcellona nella lista di Fratelli d’Italia, n.d.r.). Ho scelto direttamente e a volto scoperto. Nessuno può smentirmi, perché a nessuno ho chiesto nulla e a nessuno ho bussato alla porta prima, magari per verificare quale fosse il posizionamento più conveniente. Non si può certamente dire la stessa cosa del Pd di chi oggi lo rappresenta”.
Da registrare il secondo attacco, dopo il precedente comunicato, al deputato regionale Calogero Leanza. Scrive Scolaro: “Conosciamo le porte a cui ha bussato l’onorevole Leanza prima di trovare casa nel Pd, compresa la porta di Sud chiama Nord. Oggi quindi ci facciano un piacere. Continuinino a fare ciò che sanno fare meglio. Ovvero nulla”.
Da noi contattato, l’esponente del Pd ha risposto che non intende replicare. Però nei giorni scorsi aveva ribadito, in relazione al primo comunicato: “La politica, per me, è servizio, non occupazione degli spazi; sono orgogliosamente servo, non padrone. Servo di questa terra, della gente, tutta e non solo di chi ha condiviso il mio percorso politico, e anche del partito, a cui sto dedicando grande impegno per la sua ricostruzione. Rifuggo, in modo assoluto, ogni forma di prepotenza e presunzione nell’esercizio del ruolo che i siciliani mi hanno affidato con il voto del 25 settembre 2022, tanto all’interno del partito, quanto all’esterno”.